Politica
28 Maggio 2019
Il riepilogo di tutti i risultati definitivi della tornata elettorale a Ferrara e provincia. Si torna al voto domenica 9 giugno

Elezioni. Ferrara, Argenta e Copparo vanno al ballottaggio

di Redazione | 6 min

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Giornata campale doveva essere e giornata campale è stata. Il ‘fortino rosso’ di Ferrara – ma anche quelli di Argenta e Copparo – tremano di fronte all’onda d’urto della Lega, il cui boom alle europee si è riflesso anche sulle amministrative. Ma la poltrona di sindaco del capoluogo e degli altri due centri con più di 15mila abitanti rimarrà vacante per altre due settimane.

I dati definitivi, arrivati poco prima dell’una di notte, dicono che l’exploit di Alan Fabbri guida la coalizione di centrodestra fino al 48,44%, distanziando (e di molto) l’esponente del Pd Aldo Modonesi che non supera il 31,75%.

Nonostante il risultato uscito dalle urne – che ha spiazzato alcuni elettori e politici, mentre il verdetto era già stato profetizzato da tanti altri – non basta per accaparrarsi il Comune estense e si va al ballottaggio. Gli elettori sono di nuovo chiamati al voto domenica 9 giugno, quando dovranno definitivamente scegliere tra l’esponente leghista sostenuto da FdI, FI e dalle liste civiche Ferrara Cambia e Ferrara Civica o l’assessore comunale uscente appoggiato dal Pd e dal tris di civiche GenteAModo, Insieme e Frazioni e quartieri.

Il distacco – 12.620 voti distanziano Fabbri da Modonesi – registrato nello spoglio, non sarebbe colmabile nemmeno aggiungendo a Modonesi i voti di Roberta Fusari (che ha ottenuto un buon risultato portando la sua coalizione al terzo posto con l’8,63%), Alberto Bova (decisamente sconfitto, 2,33%) e Andrea Firrincieli (impalpabile 0,66%), ovvero dei candidati più vicini al Pd che, aggregati, hanno raggiunto 8.782 voti. Lo sarebbe con quelli del M5S (quarto e altro grande sconfitto, 8,83% con 5.161 voti), ma difficilmente quell’elettorato voterebbe compatto un candidato del Pd.

Insomma, Tommaso Mantovani potrebbe trovarsi nella posizione di essere l’ago della bilancia al ballottaggio anche se il candidato pentastellato ha già assicurato “niente apparentamenti, non è nel dna del Movimento”. Fusari invece è già “pronta a lavorare per il bene della città come alternativa a Fabbri“.

Il veterano Francesco Rendine (0,98%) alza bandiera bianca: “Abbiamo fatto il massimo, ringrazio chi ha collaborato con Gol e tutti i miei candidati che hanno veramente corso col cuore, loro meritavano di più, è stata una gara dove eravamo contrapposti a due blocchi irraggiungibili, ne prendiamo atto giacché di più non potevamo fare e ci complimentiamo con chi andrà al ballottaggio”.

Allo ‘spareggio finale’ finiscono anche Argenta e Copparo: per la prima si prospetta un braccio di ferro tra Andrea Baldini (vicesindaco e candidato con il centrosinistra) che raggiunge il 46,18% al primo turno e Ottavio Curtarello (responsabile Lega e candidato del centrodestra) che sfiora il 40,73%, rimane indietro Luca Bertaccini che non porta il M5S oltre al 13,08%.

Ballottaggio senza particolari sorprese a Copparo: il successore di Nicola Rossi sarà o l’assessore uscente dem Diego Farina (39,92%) o lo sfidante del centrodestra Fabrizio Pagnoni (42,72%), nulla da fare per la pentastellata Monica Caleffi (13,48%) e l’unica candidata puramente civica Rita Benetti (3,89%).

E il resto della provincia vira verso il rosso o il verde? A Poggio Renatico lo scrutinio si è concluso con la vittoria storica di Daniele Garuti che conquista il secondo mandato consecutivo grazie al 55,87% dei consensi (pari a 2931 voti), sempre in netto vantaggio rispetto al candidato Giuseppe Malaguti (44,13% pari a 2315 voti).

Poggio insomma rimane in mano al centrodestra, mentre Fiscaglia cambia rotta: Sabina Mucchi è ben lontana dal bis (26,58%) e viene sostituita dal vicesindaco Fabio Tosi che fa manbassa di voti (32,56%) con l’appoggio della civica ‘Attiva Fiscaglia’. La battaglia contro la fusione e la conseguente rottura con il Pd deve essere piaciuta ai suoi compaesani, che lo premiamo rispetto a Roberto Manzoli (Noi per Fiscaglia, 25,55%), Alessandro Grandi (Lega, FdI, FI, 10,88%) e Anna Maria Bianchi (Alternativa per Fiscaglia, 4,43%).

Lagosanto, storica roccaforte rossa, cede per un soffio alla tentazione del cambiamento: Cristian Bertarelli traina il popolo laghese verso il centrodestra, che sceglie quindi di non riconfermare il sindaco uscente Maria Teresa Romanini e di dare fiducia con 1046 voti (40,86%) al candidato espresso dal centrodestra unito, che stacca di pochissimi voti la lista di Anna Desiato, ferma a 1020 voti (39,84%).

Nessun cambio invece per Mesola dove Gianni Michele Padovani ‘risorge’ dopo un anno politicamente difficile e lo stop del Commissario. Il sindaco dimissionario è stato rieletto con oltre la metà dei consensi (51.05%), mettendo fuori gioco gli avversari Carlo Ragazzi (28,40%) e Luciano Tancini (20,55%), candidati di schieramenti politicamente opposti che si spartiranno in ugual misura i quattro seggi di opposizione.

Elena Rossi è il nuovo sindaco di Ostellato: oltre a essere la prima donna alla guida del paese, rappresenta l’erede ideale di Andrea Marchi e garantisce un nuovo governo di centrosinistra di casa Pd. L’assessore uscente e candidata di FuturOstellato raccoglie più della metà delle preferenze (55,14%) e stacca la leghista Eleonora Tampieri che incassa 1265 voti (36,24%) e 4 seggi, e Daniela Fuschini, che con 301 voti (8,62%) non conquista alcun seggio in consiglio.

Il primo sindaco di Riva del Po è di centrosinistra: il sostegno giunto in campagna elettorale dal presidente della Regione Stefano Bonaccini ha portato fortuna ad Andrea Zamboni e alla sua “Insieme per Riva del Po” che raggiunge la maggioranza con 2.004 voti (45,55%), irraggiungibile da Marianna Lucchin (Lega e Fi, 22,61%), Daniela Simoni (Gente di Riva del Po, 17,34%), Serena Occhi (9,50%) e Maria Cristina Felisati (Basta sprechi, 5%).

Sindaco donna a TresignanaLaura Perelli è la prima sindaca del Comune nato dalla fusione tra Tresigallo e Formignana di cui la Perelli era prima cittadina. Amarezza per il suo sfidante più accreditato, Andrea Brancaleoni, già primo cittadino di Tresigallo che si ferma al 45,19% dei voti contro il 48,93% della vincitrice. Fuori dai giochi Paola Marchi che con Tresignana Civica si blocca al 5,88%.

Plebiscito alle urne per Paolo Pezzolato, che vince con un dato schiacciante la sfida per le amministrative a Jolanda di Savoia. Il giovane candidato ‘erede’ del sindaco uscente Elisa Trombin sbaraglia con il 67,76% la sfidante Gabriella Dellacecca, candidata alla guida della lista civica ‘Voltiamo Pagina’ che non supera il 32,24% e ottiene quattro seggi su dodici.

Riccardo Bizzarri centra il bis a Masi Torello: con uno scarto di appena 57 voti, il sindaco uscente viene riconfermato e festeggia il secondo mandato consecutivo con il 52% di preferenze rispetto al 48% raggiunto dalla sfidante Valentina Coppola che, sostenuta da FdI ma non da Lega e FI, si accontenta di dare battaglia tra i banchi dell’opposizione.

Elezioni nel segno della continuità anche per Voghiera: i cittadini rinnovano la fiducia a Progetto Comune e al suo candidato Paolo Lupini che conquista il 61,66% dei seggi con uno scarto significativo rispetto allo sfidante Stefano Lo Biundo che, sostenuto dalla civica Voghieraperta, si ferma al 38,34%.

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