Politica
27 Maggio 2019
La delusione di Tommaso Mantovani: “Abbiamo pagato la divisione tra pro e contro Salvini”

M5S: “Ora niente apparentamenti al ballottaggio”

di Redazione | 2 min

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Non ha raggiunto il 7% il suo Movimento 5 Stelle. Un record negativo, in una città che storicamente, dalle prime epurazioni dell’era Tavolazzi, non è mai stata favorevole ai pentastellati. A questo turno, inoltre, Tommaso Mantovani ha dovuto correre con l’handicap di avere un Movimento diviso in chiave locale. E lui si dice “abbastanza arrabbiato”, quanto basta per “aspettare che termini la telefonata e prendermi un maalox”.

Problemi gastritici a parte, il risultato negativo, secondo il docente di filosofia, è “dovuto in gran parte al fatto che abbiamo pagato la divisione tra pro e contro Salvini, tra pro e contro l’immigrazione”.

Per Mantovani l’immigrazione è “sicuramente un problema, ma non la madre di tutti i problemi. Noi abbiamo cercato di affrontarla in modo serio e complesso e forse questo non è stato recepito”.

C’è poi il fatto che “come a livello nazionale, anche in chiave locale abbiamo rimarcato una diversità dalla Lega e non me ne pento”.

Ora viene il ballottaggio e il Movimento 5 Stelle non darà indicazioni di voto: “non siamo quelli che danno discipline di partito, noi siamo un movimento. È chiaro che ascolteremo con interesse tutti, perché siamo per le idee e non per le ideologie”.

E quali idee potrebbero convincerlo? “Se uno ci dice che vuole affrontare l’emergenza climatico, o affrancarsi da Hera, siamo sicuramente pronti a sentire cosa propone, ma niente apparentamenti, non è nel dna del Movimento”.

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