Politica
18 Marzo 2023
Da intercettazioni della polizia giudiziaria i riferimenti alle manovre dell’esponente leghista per accaparrarsi voti dall’estrema destra

Sfrattare il centro sociale La Resistenza? Una promessa elettorale di Naomo

di Marco Zavagli | 4 min

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Migliaia di persone in tutta Ferrara, quelle che – tra iscritti, volontari e fruitori, popolano il mondo del terzo settore – si stanno chiedendo cosa stia accadendo al mondo dell’associazionismo.

In commissione consiliare le giustificazioni dell’assessore Angela Travagli non hanno convinto i portatori di interessi presenti. E anche in sede di dibattito, da parte dell’opposizione, per bocca di Ilaria Baraldi (Pd) e Dario Maresca (Fbc), si ha avuto l’impressione che dietro a goffi tentativi di motivazioni ufficiali si nascondesse in realtà una volontà politica di far fuori alcuni soggetti.

Anche perché le parole di Angela Travagli sono state a più riprese contraddette dai diretti interessati: le associazioni hanno lamentato la mancanza di interlocuzione con il Comune; hanno fatto notare come la richiesta di rinnovo della concessione per gli spazi della Resistenza sia stata fatta nei tempi e che la loro sede “non è un luogo degradato” e soprattutto come sia “un luogo funzionale alle attività”.

Milva Migliari di Ancescao ha fatto notare come alla Resistenza “i tecnici comunali che hanno effettuato il sopralluogo non hanno trovato criticità gravi”. E Francesco Ganzaroli, presidente del centro, ha rincarato la dose chiedendo perché “non siano citati pericoli in delibera”.

Non è stata nemmeno suggerita una sede alternativa e nemmeno garantita la possibilità della prosecuzione delle attività in corso. Eppure di attività il centro sociale, insediato in quella sede sin dal 1985 e che oggi conta ben 700 iscritti, ne sviluppa a iosa. Oltre alla rete costituita con altre associazioni per dare sostegno alle famiglie meno abbienti e gestire iniziative culturali, ci sono state la creazione di spazi condivisi per la realizzazione di progetti intergenerazionali, la realizzazione di laboratori di danza, di erboristeria, di serigrafia, corsi di teatro e di inglese.

Tante anche le collaborazioni: con l’Università, con tante associazioni del tessuto sociale ferrarese, ultima quella con una piccola libreria indipendente del centro, La Pazienza.

Nonostante tutto questo l’amministrazione non ha un progetto alternativo in serbo, o non lo ha rivelato, per gli immobili.

La giunta di Alan Fabbri ha deciso infatti, inaudita altera parte, di procedere nella delibera n.26/2023 con lo stralcio degli immobili di via della Resistenza 34 dalla concessione nei confronti di Ancescao provinciale, “la cui scadenza – ricordava Ganzaroli – era prevista per il 2034”.

In estrema sintesi: decine e decine di associazioni rimarranno senza sede di punto in bianco e per La Resistenza siamo praticamente allo sfratto.

E allora quale interesse pubblico ci può essere nello sfrattare una delle realtà più attive e frequentate della città? Forse l’interesse non va cercato nel pubblico, ma nel privato.

Il nostro giornale è venuto in possesso di alcune intercettazioni raccolte dalla polizia giudiziaria e datate giugno e luglio 2019. L’amministrazione Fabbri si era appena insediata dopo la vittoria in campagna elettorale. Campagna sostenuta da diversi gruppi e associazioni di cittadini attivi specialmente in Gad, come gli Insorgenti, Ribellum e Gad sicura.

Le conversazioni riguardano due esponenti di queste associazioni. Si tratta dei fratelli Alberto e Alessandro Ferretti, molto conosciuti negli ambienti dell’estrema destra ferrarese.

Alberto Ferretti è stato anche candidato sindaco con La Destra di Storace nel 2009. Alessandro si fece notare – sempre in campagna elettorale – assieme all’attuale assessore Alessandro Balboni per aver confuso la tomba di Torquato Tasso con quella di un omonimo medico morto qualche secolo dopo. Attualmente è a processo per diffamazione aggravata nei confronti della consigliera del gruppo misto Anna Ferraresi.

Cosa si dicono i due in chat? È il 24 giugno 2019. Alessandro Ferretti fa sapere al fratello dettagli che, alla luce di notizie di questi giorni, assumono una certa attualità: “piano piano chiuderanno il centro sociale La Resistenza, aumenteranno a dismisura il canone locativo e toglieranno loro qualsiasi sussidio pubblico”.

Il 18 luglio 2019 è sempre Alessandro che parla con Alberto: “ti mando due vocali che mi ha inviato Naomo. Il primo parla di piazza Verdi. Il secondo di ciò che sta facendo per togliere soldi ai compagni. Perciò consiglio di evitare vecchie antipatie e di unirci per sostenere il suo operato” (in alcune occasioni Alberto Ferretti era sembrato critico nei confronti dell’operato del braccio destro di Alan Fabbri).

La cronaca ricorda che tra Lodi e alcuno attivisti della Resistenza ci furono attriti (anche qualcosa di più) già nel 2017. Durante un corteo antifascista del 23 aprile 2017 alcuni attivisti pronunciarono la frase “Lodi stati attento a come fischia il vento”. Parole che l’allora segretario comunale della Lega giudicò minacciose e agì di conseguenza, querelando cinque di loro. Il giudice archiviò la denuncia.

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