Politica
19 Maggio 2018
I manifestanti della Resistenza: "Non è reato lottare contro la deriva xenofoba e razzista sempre più dilagante"

Gli attivisti del centro sociale querelati da Lodi: “La nostra città è antifascista ed antirazzista”

di Redazione | 3 min

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“Lodi stai attento, a Ferrara fischia ancora il vento”. Questi i cori che alcuni attivisti del centro sociale “La Resistenza” hanno rivolto a Nicola “Naomo” Lodi durante un corteo antifascista e antirazzista organizzato il 23 aprile del 2017.

Per quelle frasi cinque manifestanti sono a processo per minacce e dovranno comparire davanti al giudice di pace di Ferrara il prossimo 28 novembre.

“Ancora oggi, a dir il vero, ci chiediamo dove sia la minaccia: è forse reato sostenere che vi siano ancora baluardi rispetto alla deriva xenofoba e razzista sempre più dilagante? Se l’è chiesto anche la Procura di Ferrara, vista la richiesta di archiviazione con cui ha ritenuto insussistente la notizia reato” commentano gli attivisti della Resistenza, sicuri di “aver dato fastidio al buon Naomo, che ha pensato bene di sporgere querela per un coro, a suo parere minaccioso, pronunciato durante il corteo  inserito in una settimana di iniziative per celebrare l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo”.

Nicola Lodi, a sua volta a processo per manifestazioni non autorizzate, spera che “questi ragazzini poco più che ventenni, ora che sono citati in giudizio, possano sentire il vento della giustizia fischiare: è finita la cuccagna cari compagni, meglio che studiate piuttosto che minacciare le persone perché chi minaccia paga”.

“Non siamo un gruppo di ragazzini che fa scorribande in giro per la città (anche se ringraziamo per la generosità anagrafica) – ironizzano i manifestanti della Resistenza – e ci fa sorridere che Lodi cerchi con l’uso di questi termini di sminuire la nostra passione che sì, lo confermiamo, è ancora giovane e longeva. Siamo un collettivo di precari, studenti, insegnanti, operatori sociali e musicisti fieramente antifascista, antirazzista, antissessita e quello che portiamo in piazza è frutto di otto anni di luoghi, fisici e non, liberi e liberati dalla repressione”.

“Anni durante i quali uno dei nostri interlocutori è stata l’intera classe politica ferrarese – attacca il centro di promozione sociale – perché se da una parte si sfruttano le incertezze sociali per seminare xenofobia e paura verso gli ultimi, dall’altra non c’è assolutamente criticità (anzi oseremmo quasi dire un silenzio tombale) nel dare un freno ad azioni personali che vanno a ledere la vita privata altrui, o a cortei di movimenti dichiaratamente, o dal gusto fascista”.

“Fa sorridere peraltro che il suggerimento di ripassare la Costituzione, provenga da chi ha fondato la sua dialettica politica su valori antitetici a quelli di accoglienza, solidarietà, rispetto, multiculturalismo che costituiscono il cuore della nostra Carta Costituzionale – replicano al leghista -. Le vignette che lo ritraggono nel prendere persone a calci, le immagini di ruspe e slittini, le barricate, le offese, le irruzioni, le provocazioni, ecc. non meritano ulteriori commenti”.

La lotta continua: “Se il sig. Lodi non è in grado di affrontare temi concreti con la dialettica politica, ma sente la necessità di ovviare alla sua incapacità di argomentazione utilizzando impropriamente lo strumento della querela, allora non è un problema nostro, ma degli addetti del tribunale ingiustamente sommersi di querele. Fischia un vento caldo e solidale a Ferrara e non si fermerà certo qua o ora; lo ribadiamo a tutta la classe politica ferrarese: la nostra città è antifascista ed antirazzista”.

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