Rossella Arquà

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che ne ha definito ‘illegittime’ le dimissioni, torna a far sentire la propria voce Rossella Arquà e lo fa all’indomani della lettera scritta dalla maggioranza che, anche col sostegno del Movimento Cinque Stelle, ha chiesto al prefetto Rinaldo Argentieri di “sospendere il diritto” dell’ex consigliera a essere reintegrata tra i banchi del Consiglio comunale.

“Quanto si agitano il sindaco e il pregiudicato vice Naomo Lodi” afferma la consigliera con toni e parole forti, facendo riferimento al passato giudiziario dell’attuale referente della Lega a Ferrara, che è “imputato in una miriade di processi per reati ben più gravi di quelli contestati a me”.

Arquà non risparmia nemmeno i colleghi consiglieri, che “sono accusati di reati contro la pubblica amministrazione” e si schiera dalla parte di Anna Ferraresi, capogruppo del Gruppo Misto, che “ha subito minacce ben più gravi anche in Consiglio comunale”, per poi domandarsi: “Ma il problema sono io? La terrorista Rosella Arquà“.

La donna si interroga ulteriormente: “Ma cosa spaventa veramente il pregiudicato vice sindaco?” E risponde: “Una parola che oggi suona tremenda. Fé.Ris“, spostando così il focus su di una delibera che “se ci fossi stata io in Consiglio, come la legge vuole, non sarebbe mai passata. E lui – va avanti puntando il dito contro Lodi – lo sa bene”.

Arquà conclude: “Ma, ahi lui, dovrò tornarci prima o poi”. Ed è questo che, secondo lei, “spinge sindaco e il suo vice a invocare l’intervento del governo per zittire la magistratura“.