Estense.troll
11 Giugno 2018
L’assessore parla di percezioni soggettive e chiarisce il vero motivo di quella che sembrava una aggressione

Sapigni. “Rissa con machete? Il migrante aiutava per lo sfalcio dell’erba”

di Redazione | 2 min

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di Cepparello da Prato

Le cronache cittadine parlano di una violenta rissa in via Cassoli dove, verso le 5 del mattino, tre uomini di nazionalità nigeriana hanno aggredito con un machete un loro connazionale di 22 anni che risiede nella via.

Dopo le opportune verifiche del caso, Estense.troll è in grado di fornire la corretta versione dei fatti. È l’assessore alle sconfitte elettorali Chiara Sapigni a chiarire i contorni dell’episodio, purgandolo delle tinte fosche calcate dall’inchiostro dei media: “Abbiamo letto tutti di quella che è stata dipinta come una aggressione a colpi di machete. Ma sono le percezioni soggettive che portano a credere che quei signori abbiano voluto offendere il loro connazionale”.

Qui sta l’equivoco. “Non tutti sanno infatti che il machete è strumento usato dalle popolazioni dell’America centromeridionale e dell’Africa sub-sahariana durante la raccolta della canna da zucchero e soprattutto per farsi strada nella foresta”.

Ora, è noto che le piogge torrenziali delle ultime settimane hanno fatto crescere a dismisura l’erba, tanto da creare un problema di sfalcio in molte zone della città. A questo si aggiunge, in prossimità di segnaletica verticale, anche una certa pericolosità data dalla scarsa visibilità a causa della vegetazione alta.

“Noi crediamo – catechizza Sapigni – che il signore in questione stesse appunto uscendo per offrire il proprio contributo volontario allo sfalcio dell’erba cittadina. La strada da percorrere è sempre quella: trasformare un modello di assistenzialismo ‘passivo’ in uno strumento di vera integrazione culturale e formazione professionale”.

A confermare la versione sapignesca è anche il collega di giunta Aldo Modonesi: “quei ragazzi hanno frequentato un corso di formazione come operatori ecologici e dalla settimana scorsa girano per la zona dando il proprio contributo. In questo momento siamo ancora in una fase di sperimentazione, che può essere vista come una sorta di ‘stress test’ prima di una diffusione su scala più ampia”.

Nel frattempo, in attesa della diffusione su scala più ampia, Decathlon ha riempito gli scaffali con equipaggiamento da hockey su ghiaccio e da football americano, le discipline sportive che offrono protezioni migliori a detta degli esperti. I responsabili del punto vendite assicurano che c’è già la fila per acquistarli.

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