Politica
19 Ottobre 2020
Zauli risponde alle richieste avanzate da Arcigay, associazioni, sindacalisti e partiti

Manifesto contro la legge Zan, il rettore chiarisce: “La mia è posizione liberale e libertaria”

di Redazione | 3 min

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Il rettore Giorgio Zauli

Arriva la risposta del rettore dell’Università di Ferrara, Giorgio Zauli, alla richiesta di chiarimenti avanzata da Arcigay, con associazioni, sindacalisti e partiti, in merito alla firma del ‘magnifico’ apparsa sul quotidiano online l’Occidentale contro l’approvazione della legge Zan (l’estensione della Legge Mancino ai reati di odio e violenza per motivi legati al genere, all’identità di genere e all’orientamento sessuale), che al grido di “l’intolleranza nel nome della tolleranza produce violenza e discriminazione”, chiedono ai membri del Parlamento di “meditare su questo punto cruciale: ciò che è all’esame della loro coscienza non è un pensierino buonista, bensì la permanenza di un pilastro della nostra democrazia”.

I chiarimenti del rettore non smentiscono (ma nemmeno confermano) che la firma in calce all’appello fosse proprio la sua, tantomeno esplicita la propria opinione nei confronti del disegno di legge Zan, come invece gli era stato richiesto nel ‘contro-appello’ firmato da una miriade di nomi e sigle. Zauli si è invece limitato a ribadire la propria “posizione liberale e libertaria, che pone al centro la persona umana nella sua integrità e unicità esistenziale, in piena aderenza all’art. 3 della Costituzione della Repubblica italiana, il quale recita innanzitutto che «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali»”.

Nel seguito della sua risposta il rettore aggiunge poi di aver “sempre creduto e supportato le azioni concrete e simboliche di un Ateneo impegnato a favore dei temi dell’inclusione, delle pari opportunità e della lotta a tutte le discriminazioni. Tra queste, anche campagne specifiche e seminari contro l’omotransfobia e la già citata carriera alias. Di questo impegno ampio e articolato è tenuta traccia al link http://www.unife.it/progetto/equality-and-diversity/strutture-e-servizi.”

Il nome di Zauli, apparso tra i 150 “intellettuali liberali e progressisti” che hanno firmato contro l’approvazione della legge Zan, aveva destato sconcerto a Ferrara. Da qui la richiesta al rettore di fornire chiarimenti facendo notare come il testo sottoscritto volesse far intendere che l’approvazione di questa legge limita la libertà di espressione “trasformando in reati – era scritto nell’appello al Parlamento – opinioni largamente diffuse nella nostra civiltà e cultura, in particolare quella biblica giudaico-cristiana del Dio che creò l’uomo e la donna”. Gli autori del ‘contro-appello’ hanno così fatto notare che si tratta di affermazioni false, in quanto “non vi è nel testo di legge né nella volontà del legislatore, alcuna norma che limiti, condanni o censuri la libertà di espressione, opinione o convincimenti morali e religiosi, paradossalmente tutelati dalla stessa Legge Mancino oggetto dell’invettiva”.

La risposta di Giorgio Zauli non si è fatta attendere, chissà però se avrà dipanato i dubbi e soddisfatto le richieste di chiarimento

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