Cronaca
24 Dicembre 2019
Ferma l'ordinanza del gip che aveva rigettato le richieste di misura cautelare per il viceprefetto e una lavoratrice interinale di Asp indagati per abuso d’ufficio

Accoglienza, respinto il ricorso per i controlli ‘telefonati’

di Redazione | 2 min

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Nessuna sospensione del servizio per i presunti controlli “telefonati” ai centri di accoglienza. Il giudice d’appello ha respinto il ricorso presentato dal sostituto procuratore Andrea Maggioni davanti al tribunale del Riesame di Bologna per sospendere dalle funzioni pubbliche un viceprefetto e una lavoratrice interinale di Asp indagati per abuso d’ufficio perché, secondo la procura di Ferrara, avrebbero allertato le coop prima dei controlli.

Respinto l’appello nei confronti del dirigente della prefettura e della lavoratrice del Centro Servizi alla Persona, assistiti rispettivamente dagli avvocati Fabio Anselmo e Riccardo Venturi, rimane quindi ferma l’ordinanza del gip di Ferrara che aveva rigettato le richieste di misura cautelare in quanto il “quadro indiziario non è sufficiente” o comunque non così solido.

L’accusa mossa dalla procura nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dell’accoglienza dei migranti a Ferrara, sulla base di una vasta informativa della Guardia di Finanza che comprende numerose intercettazioni, è di aver avvertito telefonicamente le cooperative impegnate nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) degli imminenti controlli e, in alcuni casi, di aver suggerito come compilare in maniera non veritiera i registri delle presenze.

Il giudice per le indagini preliminari non ha riscontrato irregolarità, in quanto l’avviso del controllo faceva parte di un modus operandi stabilito in un apposito tavolo tecnico per avvisare non più di 20 ore prima i responsabili dei Cas in modo che fossero presenti sul posto al momento dell’ispezione della prefettura.

Un modus operandi recentemente confermato dall’ex direttrice dell’Asp Angela Alvisi che ha difeso l’operato dei suoi lavoratori: “Perché c’erano gli avvisi prima? Perché non erano controlli a sorpresa, ed era la Prefettura a chiedere ad Asp di eseguirli con un avviso di 24 ore prima. I controlli – continua l’ex direttrice dell’Asp – non erano finalizzati a verificare che qualcuno fosse presente o meno, ma a verificare che i contratti di lavoro fossero regolari, che su quelli di affitto ci fossero tutte le firme, se gli impianti erano a norma, se c’erano i firmatari. Un soggetto gestore che ha cinque, dieci o cinquanta strutture, con una delle quali in verifica il giorno dopo, come fa ad avere pronta tutta la documentazione. Questa cosa verrà fuori perché è la verità”.

Ricordiamo che sulla base della sola notizia sulla richiesta di misura cautelare, l’amministrazione comunale di Ferrara aveva annunciato l’avvio dell’iter per la sospensione cautelativa dei due interinali dell’Asp, il cui contratto, peraltro, è in scadenza a fine anno.

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