“Caro Alan, per giustificare il fatto che i soldi raccolti tra la cittadinanza per l’ospedale di Cona durante l’emergenza Covid siano stati in parte spesi per il Comune stesso e in parte trattenuti nelle casse comunali (e non va bene, non va proprio bene, non è corretto prendere in giro la cittadinanza) dici che non ne sapevi nulla, che non eri informato”. Inizia così la risposta di Fabio Anselmo ad Alan Fabbri che ieri era, a distanza di diversi giorni, intervenuto sullo scaldalo donazioni, dicendo di non sapere che i soldi non sono mai arrivati a destinazione.
“Complimenti, Alan. – continua Anselmo – A quanto pare sono tante le questioni su cui non eri informato”. Il problema, attacca il candidato di centrosinistra, “è che anziché fare il sindaco (tanto a quello ci pensano Naomo o il senatore Balboni; e si vedono i risultati) in questi anni hai pensato bene di tentare la via dell’influencer”. Una via resa possibile “grazie al tuo staff di comunicatori pagati dal Comune, cioè da tutta la cittadinanza, per fare propaganda per te”.
“Una propaganda – continua l’avvocato – che non si è fermata neppure ora, tanto che il Comitato regionale di controllo sulle comunicazioni ha rilevato ben 17 violazioni“. Diciassette “casi in pochi giorni nei quali gli strumenti di comunicazione che fanno riferimento al Comune e al sindaco hanno fatto propaganda a favore del candidato Alan Fabbri”. Così è stato anche “ha inviato il dossier all’Autorità nazionale garante delle comunicazioni per eventuali sanzioni”.
“Magari – aggiunge – dirai che anche di questo non sapevi nulla, che è stato il tuo staff, un po’ come quella influencer beccata con le mani nel pandoro: anche lì un ospedale che avrebbe dovuto ricevere soldi e invece ne ha visto solo una piccola parte”.
“Dai, Alan, – conclude – un sindaco tanto distratto, che risponde alle 150 famiglie di Villaggio Estense che dal 6 all’11 giugno non sapranno a chi affidare bimbi e bimbe del nido e delle materne ‘arrangiatevi, non posso farci nulla’, un sindaco così è meglio che cambi mestiere. Hai sempre la possibilità di fare l’influencer, anche se quello staff costa e non potresti farlo più pagare dai cittadini”.
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