È un guanto di sfida quello che l’avvocato Fabio Anselmo lancia al sindaco Alan Fabbri, a cui chiede di uscire “dalla bolla dei social” e presentarsi “davanti alla città per un confronto pubblico dove misuriamo le idee e la visione della Ferrara dei prossimi cinque anni“.
L’occasione per ingaggiare duello – verbalmente parlando – è relativa al caso bodyshaming scatenato dal post di Angelo Bonzagni, consigliere comunale di centrosinistra a Cento, che in un post su Facebook, senza mai fare nomi e cognomi, parlando di “pesante e panciuto fardello” avrebbe alluso al primo cittadino ferrarese, suscitando la rabbia e l’indignazione del segretario comunale centese della Lega, Luca Cardi, al punto tale da chiederne le dimissioni al sindaco Edoardo Accorsi.
Una “battuta di cattivo gusto” la definisce Anselmo, che “ti ha turbato al punto da condividerla con i tuoi followers, associandola strumentalmente a me” prosegue, parlando a Fabbri. Il riferimento è al fatto che il numero uno della giunta di centrodestra, nel suo intervento, aveva fatto notare che quanto scritto da Bonzagni era a corredo di un post pubblicato dalla pagina social di Fabio Anselmo, in occasione dell’evento di lancio della campagna elettorale, e da lui poi ricondiviso.
“Capisco la campagna elettorale, ma perché generalizzare attaccando chi, come me, si occupa da sempre di tutelare i diritti, tutti i diritti, e la dignità delle persone, tutte le persone, anche la tua?” domanda l’avvocato.
“Devo forse ricordarti quanti insulti e minacce ha ricevuto Anna Ferraresi (o chiunque non stia dalla tua parte) in questi anni da assessori e consiglieri della tua maggioranza? O lo shitstorming orchestrato contro una testata online (la nostra, ndr) rea di raccontare la verità? Cosa hai fatto in quei casi? Nulla. Come nulla è la tua idea di città. Anzi, fa acqua da tutte le parti, come la nuova piazza Cortevecchia, allagatasi alla prima pioggia” prosegue Anselmo.
Il candidato per il centrosinistra ricorda anche la querelle tra Fabbri e monsignor Gian Carlo Perego sulla questione Cpr e accoglienza: “Hai mancato di rispetto perfino al vescovo di Ferrara perché non condivide le tue idee: hai dimenticato le battute sferzanti rivoltegli da te e dal tuo sodale, il senatore Balboni? Hai mai chiesto scusa? Non basta una comparsata in Cattedrale per chiudere la questione“.
Da qui l’invito a un faccia a faccia: “Facciamo una cosa seria, comportiamoci da adulti: invece di indignarti a convenienza, esci dalla bolla dei social e presentati davanti alla città per un confronto pubblico dove misuriamo le idee e la visione della Ferrara dei prossimi cinque anni. Parliamo, confrontiamoci, come si conviene a chi ha a cuore il futuro della nostra città“.
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