Politica
29 Marzo 2021
Anna Ferraresi del gruppo misto deposita un esposto in procura per tentata concussione o induzione indebita: "Commissariare il Comune"

Lettera choc di Naomo. Il Pd: “Fabbri gli ha assegnato la delega alle intimidazioni?”

di Redazione | 3 min

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Forse il sindaco di Ferrara Alan Fabbri ha assegnato a Nicola ‘Naomo’ Lodi “la nuova delega ‘dell’assessorato alle intimidazioni’ senza renderlo noto?”. Lo chiede con sarcasmo il Partito democratico di Ferrara dopo la lettera choc rivelata da Estense.com con la quale il vicesindaco della Lega Salvini Premier chiede di far allontanare dalla propria mansione un dipendente di una cooperativa che lo aveva offeso su Facebook.

“E se ci foste voi al suo posto? – chiede il Pd ai ferraresi -. Se le vostre posizioni politiche rischiassero di farvi licenziare, o di compromettere i rapporti lavorativi del vostro datore di lavoro? No, non siamo nel 1930, né nell’Urss nel 1950. Ma siamo di fronte ad una concezione del potere che rievoca pagine buie, anzi nerissime, della Storia”.

I dem fanno presente che Naomo “ha utilizzato il suo ruolo amministrativo per chiedere di punire un dipendente esclusivamente per la sua espressione politica da libero cittadino: un fatto che non ha precedenti in questa città. Lasciando peraltro intendere conseguenze sui rapporti di lavoro (immaginiamo regolati da pubblici appalti) se ciò non fosse avvenuto”.

“Il senso di onnipotenza e d’impunità – prosegue la nota del Pd – è talmente fuori controllo che il vicesindaco ha messo tutto per iscritto. Sì, proprio come se fosse normale agire così, e ‘condire’ quotidianamente l’attività istituzionale con azioni che rasentano l’intimidazione”.

Di fronte alla mancata reazione del sindaco Alan Fabbri, che pochi giorni era intervenuto pubblicamente per stigmatizzare un verso fuori luogo fatto in consiglio comunale dal Cinquestelle Tommaso Mantovani, i dem gli chiedono di “battere un colpo e togliere tutte le deleghe assegnate a chi non è in grado di svolgerle con onore e dignità”.

Quanto a eventuali “profili di irregolarità giuridica saranno altri organi dello Stato a doverlo stabilire. Ma fin dove dovremo arrivare? Cosa dovrà ancora sopportare Ferrara prima che chi può faccia qualcosa?”.

“Nulla di tutto questo ha a che fare con visioni diverse del governo della città – affermano i dem -: attiene ai valori non negoziabili della democrazia e all’adempimento con onore delle cariche pubbliche. Per questo ci appelliamo a tutte le forze civili e ai cittadini, soprattutto a coloro che la pensano diversamente dal Pd: come si può tollerare tutto questo? E se, prima o poi, ci sarete voi al suo posto?”.

Sulla vicenda interviene anche la consigliera comunale del Gruppo misto Anna Ferraresi, che rende noto di aver inoltrato alla procura di Ferrara formale atto di denuncia contro il vicesindaco. Nell’esposto Ferraresi ritiene che “vi siano sufficienti ragioni per considerare ipotizzabile la tentata concussione o, quantomeno, l’induzione indebita”.

“Già da anni ho denunciato – scrive Ferraresi – l’esibizione e l’uso da parte di costui di un potere anomalo ostentato unitamente ad una, da lui più volte affermata, vicinanza alle forze dell’ordine, mai smentita dai rappresentanti di queste istituzioni”.

Non si tratta del primo esposto formalizzato dalla ex leghista. Altri sono stati inviati al Ministro dell’Interno. “Ora arriviamo al punto che questo potere – aggiunge – viene esercitato per intimidire o comunque condizionare il libero esercizio dell’attività economica di aziende che intrattengono rapporti di collaborazione con la pubblica amministrazione. Ciò avviene, con tutta evidenza, per scopi del tutto personali”.

“Mi chiedo a questo punto – conclude – che cosa aspetti l’autorità giudiziaria ed il Ministero dell’Interno a intervenire, anche commissariando il Comune, visti i metodi che in più occasioni e in modo reiterato vengono denunciati”.

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