È iniziata dal 25 aprile la campagna referendaria della Cgil per alzare l’attenzione in merito a quattro quesiti che, attraverso la raccolta firme, la Confederazione Generale Italiana del Lavoro intende proporre per tutelare i lavoratori. L’asterisco accanto a “lavoro*” nello slogan della campagna racchiude in sé quattro punti: stabile, dignitoso, tutelato e sicuro.
Quattro quesiti, quattro proposte di cancellazione per migliorare lo stato dei lavoratori in Italia. “Il primo intende aumentare il livello di tutela dei lavoratori contro il licenziamento illegittimo e ingiusto – spiega la segretaria generale Veronica Tagliati –, mentre il secondo ha intenzione agire nel tutelare coloro che lavorano all’interno di aziende con meno di 15 dipendenti rispetto al massimo indennizzo in caso di licenziamento, rendendo il lavoratore meno ricattabile”.
Il terzo quesito è volto a “superare la precarietà dei contratti di lavoro: reintrodurre causali in presenza di contratti a termine. Infine, l’ultima delle nostre proposte è probabilmente quella più sentita. Vogliamo che sia reintrodotta all’interno delle responsabilità dei committenti anche quella relativa alla salute e la sicurezza, per aumentare la responsabilità sociale anche nei lavori d’appalto e subappalto”.
“La campagna referendaria – continua la segretaria – è un grande esercizio di democrazia”. Il 20 maggio 1970 fu approvata la legge statuto dei lavoratori. Proprio in quella data, 54 anni più tardi, si è scelto di far iniziare la raccolta firme, anche se ad oggi ne sono state raccolte più di 2mila. Fuori dalla Camera del Lavoro lunedì 20 maggio sarà infatti possibile presentarsi per firmare i 4 quesiti proposti da Cgil.
Ci sono in programma ben 150 assemblee a questo proposito, che si interromperanno il 19 luglio, scadenza ultima per presentare le firme raccolte. L’obiettivo in programma per la Cgil sono 18 mila firme nella città di Ferrara, raggiungendo la quota di 2 milioni in tutta l’Italia.
Sarà possibile esprimere la propria firma anche attraverso QRcode.
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