Politica
29 Dicembre 2017
L’ex consigliere di Ppf ipotizza “una causa civile per danni contro gli amministratori di allora”

Dexia. Tavolazzi: “I 10 milioni li dovrebbe pagare Tagliani”

di Redazione | 2 min

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Se si fosse dato ascolto a Progetto per Ferrara nel 2009, oggi il Comune non correrebbe il rischio, molto concreto dopo il caso Prato, di dover sborsare circa 10 milioni di euro per il recesso unilaterale dei contratti sui derivati.

Lo sostiene il consigliere di allora di Ppf, Valentino Tavolazzi, secondo il quale dovrebbe essere Tagliani, insieme a Marattin (“assessore allo sbilancio negli anni incriminati della mancata chiusura anticipata dello strumento”) e “a tutto il Pd ferrarese, con i consiglieri comunali in prima fila” a pagare di tasca propria “lo spreco provocato”.

Questo perché “la vicenda fu inutilmente denunciata più volte alla Corte dei Conti, da Progetto per Ferrara e Lega Nord, nel 2011-2012, dopo che Ppf si vide ripetutamente bocciare in Consiglio comunale dall’intero gruppo Pd, a partire dal 2009, la proposta dettagliata di risoluzione anticipata del derivato, che all’epoca sarebbe costata 2,5-3 milioni di euro (valore residuo o mark to market)”.

Quando venne firmato il contratto con Dexia, nel 2002, “Tagliani era vicesindaco/sindaco ombra di Sateriale – ricorda Tavolazzi -. E’ responsabile diretto di quella scelta sciagurata, insieme a chi dirigeva il settore bilancio all’epoca (assessore Ricci e i dirigenti Balboni e Pellegrini)”.

E “la gestione disastrosa dello strumento (alludo anche alle rinegoziazioni successive al 2002, da parte dei sindaci e degli assessori in carica, oltre che dei dirigenti responsabili dell settore bilancio)”, secondo l’ex city manager, “ci è costata circa 1 milione di euro all’anno, più 2,5 milioni di spese legali a seguito dell’annullamento unilaterale da parte del Comune, per un totale ad oggi di oltre 10 milioni”.

Denaro pubblico sprecato – continua Tavolazzi -, addebitato ai cittadini che ogni anno, dal 2010, sono stati tassati per accantonare i soldi che la banca Dexia incasserà dopo la sentenza probabilmente a lei favorevole della Corte londinese. L’avvocato Tagliani non ha azzeccato una causa: ha perso quella milionaria contro la famiglia Lageder, da lui istruita, ed ora la causa Dexia, voluta con caparbietà e irresponsabilità politica”.

Visto che la Corte dei Conti, all’epoca attivata da Ppf e Lega Nord tramite esposto, non ha ritenuto che ci fossero responsabilità per danno erariale in capo agli amministratori, Tavolazzi rilancia, ipotizzando l’idea di “una causa civile per danni contro gli amministratori in carica, i dirigenti competenti ed i consiglieri comunali Pd votanti”, che “forse può ancora essere radicata in tribunale a Ferrara”.

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