Politica
22 Dicembre 2017
Il rischio di un 'Puglia bis' nell'inceneritore di Ferrara. Fabbri (Ln): "Bonaccini dica no"

Sos rifiuti, Roma chiede aiuto all’Emilia Romagna

di Redazione | 3 min

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Non utilizzare mai più l’inceneritore di Ferrara per bruciare i rifiuti provenienti da altre regioni. Lo chiedevano, un anno e mezzo fa, Pd, Sinistra Italiana e Ferrara Concreta dopo il caso dello smaltimento di 12mila tonnellate di rifiuti della Puglia. Ma quella promessa rischia di essere disattesa, nel caso la Regione Emilia Romagna decidesse di accogliere i rifiuti laziali, in particolare di Roma.

La Regione Lazio ha fatto richiesta all’Emilia Romagna di poter smaltire una parte dell’immondizia in eccedenza in vista delle feste. E il presidente Stefano Bonaccini sta valutando la proposta di venire in soccorso alla capitale, “in grossa difficoltà”, se non proprio a rischio emergenza nel periodo delle festività. I precedenti di ‘aiuti ambientali’ ci sono (vedi il caso pugliese) ma le riserve non mancano.

“Mediamente siamo sensibili quando le quantità sono poche e per poche settimane a prenderle in valutazione – sono le parole di Bonaccini riportate dall’Ansa -. Certo è curioso che proprio dalla Capitale governata dai 5 Stelle che ogni volta ci fanno la morale sul tema dei termovalorizzatori ci venga chiesto questo. Non siamo di quelli che selezionano sulla base delle appartenenze politiche ma non possiamo trasformarci nel riciclo di tutti quelli che non hanno saputo programmare”.

L’accettazione o il rifiuto del ‘sos’ laziale arriverà nelle prossime ore; solo allora si potrà capire se, in caso di risposta affermativa, una parte dei rifiuti verrà destinata anche all’impianto ferrarese di via Diana. Per evitare che questo accada si è già mobilitato Alan Fabbri, capogruppo regionale della Lega Nord, che sollecita Bonaccini a non accettare, lanciando il nuovo slogan “ognuno tratti il proprio pattume a casa propria”.

“Dopo aver straparlato contro inceneritori e termovalorizzatori i grillini che fanno? Chiedono a noi di bruciare i loro rifiuti. Facile fare gli ecologisti a scapito degli altri. Complimenti allo spirito ambientalista del sindaco Raggi e di tutto il Movimento 5 Stelle – attacca Fabbri -. A quanto pare il tanto sbandierato Piano Rifiuti Zero del M5S per la capitale porta i sacchi dell’immondizia dalle strade di Roma direttamente a casa nostra”.

“Ma è una richiesta a cui bisogna opporre un secco ‘no’ – ribadisce l’esponente del Carroccio -. Qui non si tratta di un’emergenza una tantum ma di un problema storico che i grillini, con la boria che li contraddistingue, millantavano di risolvere appena arrivati al governo della città, promettendo di chiudere, come se fosse semplice, gli inceneritori vicino casa”.

“Il sindaco Raggi è passata velocemente dalla propaganda elettorale alla realtà – critica ancora Fabbri -: prima sosteneva a gran voce che ‘la combustione di rifiuti è obsoleta e da superare’, poi davanti alle prime difficoltà è passata a dire che avrebbe messo in atto una “rivoluzione lenta” e, adesso, alza bandiera bianca e pretende che siano le altre Regioni (non solo la nostra) a darle una mano a non soffocare nell’immondizia – rincara Fabbri -. Con questa richiesta il movimento di Grillo dimostra ancora una volta il grave dilettantismo che lo caratterizza e di non aver ancora capito la differenza tra le sparate da fare sui blog e la realtà concreta che chi amministra deve affrontare”.

Per Fabbri è “una differenza che andrebbe spiegata rifiutando l’aiuto e chiudendo le porte dei nostri impianti”. Per questo “chiediamo al presidente Stefano Bonaccini di non accettare di farsi carico del problema romano: non è corretto far pesare sui cittadini e sull’ambiente dell’Emilia Romagna, tra le più virtuose in materia di raccolta e gestione rifiuti, l’incapacità del governo a cinquestelle. Inoltre sarebbe davvero paradossale se a bruciare le scorie in arrivo da Roma fosse proprio l’impianto di Parma, quello per cui Federico Pizzarotti, che non ne ha impedito l’apertura, fu espulso dal movimento”.

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