Politica
21 Giugno 2016
Il sindaco: "Il quadro non riguarda i nostri profughi ma richiedenti asilo ospitati altrove che vengono assoldati a Ferrara"

Spacciatori reclutati da altre città. Tagliani: “Disarticoleremo la rete”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Il sindaco Tiziano Tagliani, il prefetto Michele Tortora e il questore Antonio Sbordone

Il sindaco Tiziano Tagliani, il prefetto Michele Tortora e il questore Antonio Sbordone

Il “colpo di grazia” in zona Gad annunciato dall’assessore Aldo Modonesi per vincere la “battaglia” dello spaccio trova oggi un suo piano attuativo. Ieri mattina, alle 10.30, si è infatti riunita la commissione sicurezza in prefettura per delineare le nuove azioni da mettere sul campo, un campo che assomiglia sempre di più a una zona di guerra per il controllo del territorio.

L’incontro ha riunito allo stesso tavolo il sindaco Tiziano Tagliani, il questore Antonio Sbordone, il prefetto Michele Tortora, l’assessore alla sicurezza Modonesi e i rappresentanti delle forze dell’ordine. “Ci siamo scambiati informazioni utili sulle ultime vicende al Gad – rivela il prefetto – al fine organizzare una serie di iniziative a 360° per contrastare questo fenomeno”.

Un obiettivo da raggiungere attraverso il “potenziamento dei servizi congiunti – prosegue Tortora – e lo stretto coordinamento tra le forze dell’ordine”. C’è quindi da aspettarsi una serie di blitz a sorpresa, come l’ultima maxi operazione che ha visto lavorare insieme polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale. Una “controffensiva” in forze, che ha portato alla denuncia di 36 persone, dopo il recente caso delle due vigilesse aggredite verbalmente ai giardini del grattacielo.

“Tutte le forze dell’ordine hanno perfetta cognizione dell’evoluzione che il fenomeno ha avuto in Gad nelle ultime settimane, un’evoluzione che non lascia per nulla tranquilli, e si sono dichiarate disponibili in questo momento straordinario per non perdere il controllo del territorio” annuncia il sindaco Tagliani a margine dell’incontro, conclusosi in un’osteria del centro per un brindisi benaugurale.

Il primo passo sarà “mappare delle figure emergenti di carattere etnico che mostrano segnali di organizzazioni”. Nel mirino la comunità nigeriana che si è macchiata, nell’ultimo fine settimana, di due accoltellamenti e una maxi rissa che ha coinvolto una cinquantina di persone. “Il quadro non riguarda i nostri profughi – specifica il primo cittadino – ma richiedenti asilo ospitati altrove che vengono assoldati a Ferrara, spesso ospitati qui in maniera non dichiarata da connazionali, ai fini di creare una rete legata allo spaccio”.

Questo aspetto, finora poco considerato, ha portato alla creazione di un “conflitto fra gruppi diversi di origine religiosa, etnica o addirittura di carattere tribale o familiare: i due gruppi si stanno contenendo il mercato – prosegue Tagliani – e questo comporta militarizzazione e aggressività, che vanno fermate con un intervento più massiccio e consistente, anche raccogliendo informazioni in maniera più mirata, sottile, precisa ed efficace, utilizzando anche la volontà collaborativa che alcuni di loro stanno esprimendo anche se non in forme gradevoli”.

In attesa di scoprire chi manovri questo ‘reclutamento’ e gli interessi che si nascondono dietro a questo mercato più strutturato, lo scopo principale rimane “disarticolare questo fenomeno organizzativo e restituire il quartiere giardino alla città – conclude Tagliani – tramite interventi di carattere operativo concordati con amministrazione e forze dell’ordine”. Su quest’ultimo punto interviene anche la comandante della polizia municipale Laura Trentini: “I cittadini sono contenti del nostro operato, anche se sulla stampa escono solo critiche e lamentele. Noi abbiamo fatto, facciamo e continueremo a fare la nostra parte”.

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