“Sulla residenzialità Anselmo ha preso una cantonata”. La coordinatrice comunale di Fratelli d’Italia, Chiara Scaramagli, “corregge” il candidato sindaco del centro sinistra sostenendo che “la Corte Costituzionale ha sancito, del resto in linea con la propria giurisprudenza consolidata, che la residenza non può essere un criterio per l’esclusione del diritto alla casa popolare e il criterio di residenzialità non c’entra nulla con il riconoscimento di un equilibrato punteggio di favore a vantaggio di chi risiede da più tempo sul territorio (sui cui peraltro la Corte Costituzionale nulla dice, confermando la legittimità di tale criterio)”.
“Quindi – rileva Scaramagli – anche chi non è residente sul nostro territorio può fare richiesta di assegnazione di una casa popolare. Infatti se si legge il modulo presente sul sito di Acer Ferrara, si può facilmente verificare che i criteri di residenzialità e quello dell’attività lavorativa sul territorio ferrarese sono alternativi tra di loro. In questo modo non si fa alcuna discriminazione, come vorrebbe far credere Anselmo, e si rispetta il criterio di equità sociale come più volte ribadito”.
Scaramagli, sempre in risposta all’avvocato Anselmo, sottolinea che questa Giunta non si è mossa “da dilettante allo sbaraglio” (come dallo stesso affermato) nè ” in barba alle leggi e alla Costituzione” ma come “portatrice dei diritti e degli interessi delle persone di questo territorio, da Giunta seria, competente e attenta quale si è dimostrata in questi 5 anni”.
“E, d’altra parte – conclude Scaramagli – da un candidato che afferma di non voler fare il sindaco di questa città non ci si potrebbe aspettare altre affermazioni. Fratelli d’Italia Ferrara, invece, continuerà nella sua battaglia di tutela dei diritti dei propri cittadini, obiettivo primario del nostro programma elettorale”.
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