di Elena Coatti
“Per la prima volta abbiamo una presidente del Consiglio donna che avrebbe potuto dimostrare di essere una donna attenta ai diritti delle donne e invece si sta dimostrando tutt’altra cosa”. Così Ilaria Baraldi, portavoce delle Donne Democratiche di Ferrara, durante la Festa della Liberazione organizzata dal Pd.
Questo fatto ha molto a che fare non soltanto col nostro Paese e i diritti delle donne, ma anche con tutto il sistema europeo “perché stiamo andando verso una situazione nella quale all’interno dell’Europa gli stessi Stati fondatori rischiano di avere normative estremamente diverse rispetto ai diritti fondamentali delle donne così come li abbiamo conosciuti e conquistati”, afferma Baraldi.
L’attuale governo ha infatti alzato nuovamente l’Iva sugli assorbenti e sui pannolini e, come ricorda la consigliera comunale, ha tagliato i fondi per i centri antiviolenza del 70%.
L’Europa potrebbe fornire una soluzione? Secondo Giuditta Pini sì. Pini, che ha incontrato Ilaria Baraldi e Manuela Claysset (dirigente Uisp) al circolo Buontemponi, è candidata con il Pd alle elezioni europee.
“Se vogliamo avere più diritti per le donne – afferma – dobbiamo averne più anche per gli uomini, come il congedo di paternità che darebbe loro la possibilità di godersi i figli e alleggerirebbe il lavoro di cura delle compagne”. Ricorda lei stessa che in Spagna questo congedo è stato fatto e “la società non è collassata su sé stessa, ma anzi la qualità di vita delle coppie e di conseguenza dei figli è aumentata”.
Baraldi si sofferma poi sulle strategie di comunicazione del Partito Democratico: “I nostri cartelloni ci sono, non tanti come quelli di Giorgia Meloni, ma sono talmente incomprensibili che devi fermarti con l’auto per capire cosa stiamo cercando di dire”. Se al Pd piace il “pensiero complesso”, bisogna riconoscere che il messaggio della destra è chiarissimo: “meno Europa, più Italia”.
Pini conferma che certi temi sono difficili da comunicare e lancia una frecciatina: “Voi qui a Ferrara avete Alan Fabbri con questi cartelloni in stile Corea del Nord, copiati incredibilmente a Ocasio Cortez”. E aggiunge: “I problemi di comunicazione sono solitamente problemi politici, non tanto del grafico dell’agenzia di turno. Quello che conta in politica è fare rete con le associazioni del territorio e avere il coraggio dire quando uno è fascista, senza avere paura che si incazzi, perché se si incazza è fascista”.
Coraggio, orgoglio e conflitto. Con queste tre parole Pini invita i giovani a imporsi e arrabbiarsi per la loro rappresentatività, anche all’interno di un partito. “La forza della giovanile, e delle donne, del Partito Democratico – conclude – sta proprio nell’autonomia. Ricordatevi che il conflitto è il sale della politica”.
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