Cronaca
16 Gennaio 2014
Don Pietro Tosi è stato investito dallo scandalo per aver violentato e messo incinta una quattordicenne

È morto il prete che stuprò la madre di Erik

di Redazione | 3 min

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admin-ajax (13)Si è spento ieri notte nel sonno, per cause naturali, don Pietro Tosi, ex parroco di Migliarino al centro dello scandalo, sollevato dal programma Le Iene lo scorso ottobre, sulla paternità di Erik Zattoni.

Don Tosi, 87 anni, nel 1980 stuprò una ragazzina di 14 anni, che rimase in cinta e partorì un figlio, Erik, che riuscì a far luce sul mistero del proprio padre solo attraverso un esame del dna. Dopo il servizio delle Iene il prete fu investito dall’ondata dello scandalo, mentre Zattoni e numerosi cittadini chiedevano la sua riduzione allo stato laicale. Diversa la posizione della curia e dell’arcivescovo Luigi Negri, che non mise mai in discussione lo status clericale di Tosi.

Lo scandalo era stato sollevato il 15 ottobre scorso dalla trasmissione di Italia 1 Le Iene. Davanti alla telecamere Erik Zattoni aveva raccontato la sua storia e quella di sua madre che ad appena 14 anni fu violentata dal prete, allora 54enne, e dalla cui violenza nacque Erik. Storia poi ribadita, a beneficio dei dubbiosi, anche su Facebook. Il giovane era riuscito a provare la paternità, attraverso il test del dna cui il sacerdote si sottopose, confermata dal tribunale di Ferrara. Da allora il 33enne ha cercato di far valere i propri diritti, sia morali che economici, ma con scarsi risultati.

Il vescovo di Ferrara, Luigi Nergi, chiamato in causa da Le Iene per esprimere la sua posizione sulle rivendicazioni di Erik nei confronti di un prete stupratore, aveva inizialmente risposto in una maniera piuttosto piccata, sostenendo che la Chiesa di Ferrara-Coomacchio non avrebbe avuto niente di cui accusarsi e chiedendo ironicamente: “Non accusateci anche per la bomba atomica”. L’intervento aveva scatenato il pubblico e la comunità ferrarese, subito azionatasi con un flash-mob davanti alla Cattedrale affinché il caso venisse portato davanti a Papa Bergoglio (qualcuno aveva provato a portare avanti la causa, ma senza successo, anche con uno striscione in piazza San Pietro). Poco tempo dopo lo stesso Negri, cambiando i toni del confronto, aveva definito la vicenda “un male radicale” e promesso ad Erik un incontro con il Papa.

Nel 2012 don Tosi, dopo 30 anni di dinieghi, aveva anche preso carta e penna per chiedere scusa: “Intendo esprimere il mio dolore, il mio grande rammarico e chiedere perdono per quanto mi viene dichiarato di essere avvenuto in passato nei confronti di Lei, in un momento di grave mia depressione, e in un periodo di mio avvilimento nel quale mi sembrava di veder calare ogni mio ideale di vita e ogni attestato di stima nei miei confronti” scrisse il prete in una lettera, indirizzata a Erik e alla madre, in cui definiva il suo comportamento uno “sbandamento” e chiedeva perdono. Perdono rispedito però al mittente dallo stesso Erik con una lettera pubblicata da Estense.com dove, nel finale, si legge: “Lei sig. Tosi lei chiede a Dio di morire perché non ce la fa più, io come le dissi tempo fa le auguro 100 anni”.

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