Si riaccende il fastidio di Fratelli d’Italia Ferrara nei confronti del direttore del Teatro Comunale, Moni Ovadia, la cui nomina non è mai andata a genio al partito di Giorgia Meloni.
In particolare, Valentina Coppola (responsabile dipartimento Teatro) e Susanna Tartari (responsabile dipartimento Comunicazione) della sezione locale del partito attaccano Ovadia per aver citato la giornalista americana Lara Logan nel suo intervento sul famoso – o famigerato – battaglione Azov, i sui suoi collegamenti con il nazismo e i finanziamenti occidentali.
“Rimaniamo fortemente colpiti dalle parole di Moni Ovadia – affermano Coppola e Tartari -, che dal palco del teatro Ghione di Roma, sgancia ‘bombe di verità’ giornalistica, così come definite quelle della signora Logan, esempio di siffatta arte, a detta di Ovadia, che affonda poi sul giornalismo italiano ‘velinaro’. Ed è così che la reporter Lara Logan, già cacciata dalle reti Cbs e Fox, convinta sostenitrice della bontà dell’azione di Putin nei confronti dell’Ucraina nazista, assurge, nella conversazione di Ovadia, a modello di riferimento di corretta informazione”.
Lara Logan negli ultimi anni è stata effettivamente vicina a molte teorie cospirazioniste, spesso lanciate dai media e o dai siti affiliati alla destra americana. La cacciata dalla Cbs arrivò dopo una ricostruzione ritenuta falsa dell’attacco di Bengasi, in Libia, dove morì l’ambasciatore statunitense Chris Stevens; quella da Fox News venne dopo che, sui vaccini contro il Covid-19, paragonò l’immunologo Anthony Fauci (consigliere medico capo della Casa Bianca) al medico nazista Joseph Mengele.
“Ci chiediamo se il direttore generale del Teatro sia al corrente di come il Comunale di Ferrara abbia reagito immediatamente in supporto al popolo ucraino – chiedono le due esponenti di FdI -, organizzando alla prima di “Alice in Wonderland”, un’anteprima dello spettacolo dove sono intervenuti assessori comunali e provinciali, a cui è stato dato seguito una programmazione di tre spettacoli dell’Ukrainian Classical Ballet, innalzando addirittura enormi cartelloni all’ingresso della città. O forse il direttore in carica ragiona e lavora in maniera scollegata dal resto del numeroso team al servizio del nostro Teatro?”.
“Sinceramente, da chi ricopre tale carica culturale, ci saremmo aspettati più umanità e non un intervento politicizzato e infarcito di luoghi comuni – attaccano ancora -. Noi di Fratelli d’Italia, prendiamo nettamente le distanze dalle posizioni del direttore Ovadia, invitandolo a rappresentare l’importante Teatro Comunale di Ferrara con il dovuto rispetto verso il popolo ucraino, la cultura e non ultimo, i cittadini ferraresi”.
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