Vigarano
17 Settembre 2020
Bergamini, Zanella e Balestra lasciano: "Il centrodestra ha riconfermato un percorso che va avanti unito da diversi anni. Disposti ad aiutare il commissario qualora arrivasse"

Lega e Fratelli d’Italia inguaiano Paron: “Il nostro gesto è simbolo di cambiamento”

di Redazione | 4 min

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da sinistra: Bergamini, Zanella, Balestra e Spath

di Davide Soattin

Vigarano. Ciò che si era già fortemente ipotizzato nei giorni scorsi, ora si è avverato. Nella mattinata di martedì infatti, dopo le recenti dimissioni rassegnate dai quattro esponenti di maggioranza, anche i tre consiglieri di opposizione hanno deciso di abbandonare i banchi del Consiglio comunale, contribuendo così a far mancare il numero legale che inguaia il primo cittadino Barbara Paron e la costringe a fare i conti con la possibilità concreta che il suo Comune venga ora sottoposto al controllo di un commissario prefettizio.

Una presa di posizione che si è ritenuta necessaria e dovuta, stando a quanto ha affermato e spiegato dal consigliere della Lega Davide Bergamini, soprattutto dopo l’esito del tutto insoddisfacente che ha avuto la riunione di martedì sera, a cui hanno preso parte anche il gruppo di Fratelli d’Italia, lo stesso sindaco, gli assessori Prado e Tagliani e il consigliere Sciannaca: “Dopo alcuni confronti con il primo cittadino, a cui avevamo chiesto informazioni relative a tempi tecnici per una richiesta di finanziamento, si è deciso che non c’erano più i presupposti per poter mantenere in piedi questa amministrazione e ci siamo subito attivati per far protocollare le nostre dimissioni”.

“Al momento – ha aggiunto il capogruppo leghista – il segretario comunale sta verificando con il Prefetto gli iter procedurali che si dovranno seguire e nei prossimi giorni ci diranno se il nostro gesto è già sufficiente o se ci sarà bisogno di optare per l’operazione di surroga. All’interno del mio gruppo non ci sarà nessuno disposto a supportare questa amministrazione, a maggior ragione se si pensa come ciò possa essere un compito gravoso. Se chi se n’è andato ci avesse avvisato con qualche giornata d’anticipo delle loro intenzioni, avremmo probabilmente potuto evitare questo, dato che con le dimissioni contestuali avremmo messo fine in maniera immediata alla legislatura Paron. Siamo comunque disponibili a collaborare con il commissario qualora arrivasse”.

Ciononostante, resta comunque un segnale d’allarme per il centrosinistra ferrarese, come ha spiegato nelle battute conclusive del proprio intervento l’esponente del Carroccio: “Dal punto di vista politico è una grande sconfitta per il Partito Democratico, Italia Viva e per le forze di sinistra che hanno governato per 75 anni questo territorio. Oggi viene a cadere una delle loro roccaforti con Barbara Paron che perde come sindaco e presidente della Provincia e lascia un pessimo ricordo di una cattiva politica. In vista del prossimo impegno elettorale sono sicuro che gli elettori sapranno scegliere bene. Il centrodestra ha riconfermato così un percorso lungo già diversi anni, fatto di unità e responsabilità. È stata lasciata un’impronta indelebile nella storia di Vigarano, nel segno di un risultato che tutti i cittadini si aspettavano prima o poi arrivasse”.

Insieme al coordinatore comunale Oskar Spath e al collega Luigi Balestra, il capogruppo di Fratelli d’Italia Mauro Zanella è poi entrato più nello specifico della vicenda, riassumendo i fatti degli ultimi giorni, che hanno portato l’opposizione ad annunciare le proprie dimissioni: “Il primo progetto su cui il sindaco aveva tentato di prendere tempo era quello per i lavori alla nuova piazza di Vigarano Pieve con dei fondi per la riqualificazione dei centri urbani, dicendoci che se avremmo mollato sarebbe stato a rischio. In realtà non era così perché non esisteva un progetto preliminare e non era stato neanche presentato al nostro ufficio tecnico, il tutto per dire le bugie confezionate. Poi è anche venuto fuori che le nostre dimissioni avrebbero comportato il mancato contributo per la Casa della Musica e delle Arti di Pieve”.

“Ma queste – sottolinea l’esponente di FdI – sono tutta una serie di cose che si potevano fare negli ultimi due mesi senza arrivare a questo punto, soprattutto se questi erano progetti che alla sindaca Paron interessavano. Al contrario, le interessava solo allungare la cosa e portare avanti questa triste vicenda. C’è una data che secondo noi fa da spartiacque ed è quella del 10 luglio, dove è stata fatta una capigruppo dall’esito drammatico, in cui la maggioranza si è presa a male parole e per cui noi abbiamo chiesto di poter prendere atto di come il sindaco non avesse più l’appoggio. E invece ci hanno accusato di essere seminatori di zizzania. Le nostre dimissioni sono il simbolo di un cambio, che speriamo diventi epocale il prossimo anno, quando mi auguro che i cittadini daranno fiducia a chi per tanti decenni è rimasto all’opposizione”.

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