Cronaca
31 Maggio 2019
Impiegate circa 4mila unità di tutte le forze dell'ordine, denunciati 40 tifosi ed emessi 26 Daspo. Il questore Pallini: “La nostra presenza si deve assottigliare in funzione del comportamento degli spettatori”

Spal e sicurezza. I numeri di una stagione di “lavoro di squadra”

di Daniele Oppo | 4 min

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Un gioco di squadra durato un’intera stagione sportiva. Non è il calcio, non è il basket, anche se a loro strettamente legato. È quello messo in piedi dalla Questura con tutte le forze dell’ordine del territorio (e oltre), le società sportive e il Comune per garantire la massima sicurezza principalmente durante gli incontri della Spal, ma anche del Kleb Basket Ferrara.

Le forze messe in campo. È stato il questore Giancarlo Pallini a dare in conferenza stampa alcuni numeri di un’attività lunga un anno, a partire da quelli delle forze impiegate, che quest’anno hanno dovuto fare i conti con uno stadio rinnovato e ampliato “che ha inciso su tutti gli aspetti”. Si inizia con quelle territoriali: 729 unità delle varie sezioni della Polizia, 488 dei Carabinieri, 160 della Guardia di finanza, 35 della Polizia Penitenziaria, 620 della Municipale. A queste vanno aggiunte le 1.840 unità di rinforzo arrivate dall’esterno (1.200 poliziotti, 520 carabinieri e 110 finanzieri) e, ancora, i 4.128 steward impiegati all’interno dello stadio Paolo Mazza, molto lodati dal questore per “il ruolo di controllo e contenimento dell’evento in un ambito sportivo e di spettacolo”. “Il nostro ruolo – evidenzia Pallini – deve essere marginale, contenuto ai casi di necessità. La nostra presenza, un tempo molto più numerosa, si deve assottigliare in funzione del comportamento degli spettatori”.

Denunce. Rimangono però le criticità, evidenziate da altri numeri relativi al mantenimento dell’ordine pubblico: sono stati 40 i tifosi denunciati quest’anno, 15 dei quali spallini, per reati vari, dall’accensione di fumogeni alla resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, fino episodi ancora più gravi, come aggressioni o il ritrovamento di aste e bastoni. Gli spallini denunciati da altre questure sono stati 40, in particolare dopo i brutti episodi di inizo stagione ad Auronzo e alla stazione di servizio di Bentivoglio.

Daspo. I Daspo emessi sono stati 26, 4 dei quali a carico di tifosi biancoazzurri, gli altri per appartenenti alle tifoserie avversarie. Dalle altre questure sono giunti invece 40 Daspo per gli spallini, 32 dei quali da Belluno, 7 da Bologna e uno da Cagliari.

“C’e un rispetto maggiore dei tifosi spallini per il proprio impianto e per la propria città, sarebbe bello che ci fosse anche in trasferta”, sottolinea Pallini che però riconosce che “la tifoseria spallina è estremamente corretta e sono orgoglioso di fare questo lavoro in una vetrina importante mantenuta nei giusti termini”.

Lavoro di squadra. Il questore loda “il lavoro di squadra che non è finalizzato ai soli 90 minuti della partita”, necessario per assicurare che tutto vada bene, da quello dell’ufficio di Gabinetto, guidato dal commissario capo Luciana Fusco, “per il lavoro di pianificazione, che non è facile”, alla Digos diretta da un’altra donna, Teresa Mancinelli, “per l’attività che permette di conoscere le situazioni che possono dare problemi e far sì che non succeda niente”. E quando qualcosa purtroppo accade, entra in gioco anche la Scientifica con le sue telecamere “grazie alle quali si è riusciti a individuare i responsabili di alcuni episodi”. Ci sono poi i ruoli delle altre forze, come la Municipale, il cui lavoro si fa sentire “specie nel deflusso dei tifosi, che è il momento più delicato”.

Indagini in corso. Il bilancio di ‘fine stagione’ non include però tutti i risultati. “Ci sono notevoli attività di indagine ancora in corso – rivela la dirigente della Digos Mancinelli – che porteranno ad altre misure”.

Disagi e prevenzione. Il questore infine, sottolinea come quest’anno “non abbiamo avuto lamentele particolari” da parte dei residenti nelle zone limitrofe allo stadio e di altri cittadini, grazie anche all’introduzione del pass residenti e di una pianificazione dell’attività – frutto anche del dialogo tra le parti – tesa a rendere la città fruibile anche a chi tifoso non è, pur riconoscendo alcuni fattori di probabile disagio, come accaduto durante l’incontro Spal-Bologna, con un elicottero in volo durante tutta la gara: “È un disagio per i cittadini – ammette Pallini – ma se non ci sono queste misure rischiamo un danno maggiore. È meglio sopportare un’attività preventiva cercando il minimo impatto. Noi dobbiamo dare modo a tutti i tifosi corretti di vivere la bellezza della città e garantire la normale vita cittadina”.

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