Cronaca
24 Aprile 2024
Il fatto è avvenuto a San Martino. Intervenuti i carabinieri che hanno arrestato l'uomo, armato anche di una mazzetta da muratore e di uno scalpello, per minaccia grave e resistenza a pubblico ufficiale

A casa della ex con falce e cesoie. “La voglio uccidere”

di Davide Soattin | 2 min

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Si è presentato a casa della ex compagna armato di mazzetta da muratore, falce, scalpello e cesoie, molto probabilmente perché non aveva accettato la fine della loro relazione.

È quanto accaduto domenica (21 aprile) intorno alle 20 nella frazione di San Martino, dove una donna di 62 anni impaurita e angosciata per la propria incolumità ha richiesto l’intervento di una pattuglia dei carabinieri per fermare l’ex fidanzato, che si era palesato davanti alla porta della sua abitazione con l’intento di farle del male dopo averle inviato degli sms minacciosi.

In uno di questi, l’uomo, 56enne residente in provincia di Rovigo, la minacciava addirittura di darle fuoco alla casa.

Presso l’abitazione della donna veniva inviato subito un equipaggio della Stazione di San Martino, impegnato in un servizio di controllo del territorio. Giunti dopo pochi minuti sul posto, i militari prendevano contatti con la donna, visibilmente intimorita per le minacce subite. Mentre i militari approfondivano con la donna i dettagli della vicenda, giungeva un’auto che si fermava nei pressi dell’abitazione.

Dal mezzo usciva l’ex compagno della donna, un cinquantaseienne residente in provincia di Rovigo che, in evidente stato di ebbrezza alcolica, scendeva dal mezzo e, impugnando una mazzetta da muratore ed uno scalpello si dirigeva verso l’abitazione della donna.

Sono venuto qua perché voglio ucciderla” avrebbe detto ai carabinieri che lo hanno raggiunto sul posto, bloccandolo non senza difficoltà.

L’uomo infatti, una volta fermato dai militari del 112, avrebbe tentato di spingerli via e di liberarsi, colpendoli con alcuni colpi proibiti, che gli sono costati una denuncia, oltre che per minaccia grave nei confronti della sua vittima e porto di oggetti atti ad offendere, anche per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.

Dopo averlo fermato definitivamente con l’utilizzo dello spray urticante, i carabinieri gli hanno messo le manette ai polsi.

Per lui, finito in manette subito dopo l’accaduto, la Procura aveva chiesto l’obbligo di dimora nella provincia di Rovigo.

Ieri mattina (lunedì 22 aprile) l’arresto è stato convalidato dal gip del Tribunale di Ferrara, l’arresto è stato convalidato e nei confronti dell’uomo è stata disposta la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Ferrara.

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