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Renzi e Marattin a Ferrara lo scorso marzo (foto di Alessandro Castaldi)
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(foto di Alessandro Castaldi)
di Martin Miraglia
“Sulla vicenda banche i fatti di questi mesi dimostrano una volta di più che avevamo ragione noi, e la polemica strumentale di Cinque Stelle e Lega si ritorcerà contro Cinque Stelle e Lega“. Entra a gamba tesa nei rapporti locali tra gli azzerati e il governo l’ex premier e segretario del Pd Matteo Renzi mentre arriva a Ferrara alla vigilia delle primarie del suo partito per presentare il suo libro, ‘Un’altra strada’, al Palazzo della Racchetta sabato pomeriggio.
“È stata una vergognosa strumentalizzazione, squallida, e sono grato a Marattin che è stato tra i pochissimi a metterci la faccia quando sembrava impossibile. Hanno detto tutto il male possibile di noi sulle quattro banchette, poi alla prima occasione hanno fatto esattamente quello che ha fatto il governo Gentiloni sul Mps con Carige”, aggiunge l’ex premier spiegando poi che “le condanne arrivate in questa fase dimostrano — ancorché di primo grado — che la tesi sulla vicenda di Carife è quella che Marattin aveva ragione e non altri. Del resto abbiamo visto: ad Arezzo c’è stata l’archiviazione del padre della Boschi e tutti zitti, su Genova Conte ha copiato Gentiloni, sulle popolari venete meno male che è intervenuto il fondo Atlante”.
Quella delle banche quindi, per Renzi “è una clamorosa barzelletta usata contro di noi, ma le vere responsabilità sono state di manager non all’altezza, di una vigilanza non all’altezza e oggi di Cinque Stelle e Lega che si dimostrano incapaci di affrontare questo dossier”.
E sulla vigilanza di Bankitalia l’ex presidente del consiglio rincara la dose più avanti, durante la presentazione del libro, davanti a diverse centinaia di persone: “Ci hanno massacrato sulle banche. Faccio anche autocritica: ci siamo molto fidati della relazione della Banca d’Italia sulle quattro banche, (…) e adesso [gli esponenti del nuovo governo, ndr] si stanno rendendo conto di quanto fosse vergognosa la propaganda su questo tema. Il meccanismo è sempre il solito: fare propaganda, ma la storia delle banche la vogliamo scrivere a cominciare dalla storia di Banca121 e Monte dei Paschi vent’anni fa? La vogliamo scrivere sulle evidenti colpe di chi doveva vigilare e non l’ha fatto? Sul fatto che la riforma delle popolari ha messo in sicurezza dozzine di casi come quelli di cui purtroppo qui avete pagato le conseguenze?”.
Sempre in tema locale – alla presentazione c’era anche il candidato civico Piero Giubelli – poi, accompagnato da Marattin, Renzi non entra nelle polemiche sulla candidatura di Modonesi fortemente criticata dall’ala renziana dei democratici. “Sono al corrente delle vicende”, dice, ma a domanda diretta glissa con una battuta: “Non sono diventato il portavoce di Marattin, e la cosa bella delle primarie è che queste domande da domani non le dovrete fare più a me ma al nuovo segretario del Pd”.
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