Terre del Reno
14 Settembre 2018
Raddoppiate le pompe al depuratore ma si aspetta l'ok del consorzio di bonifica. Lodi: "Chiesto un parere legale sui risarcimenti"

Hera si confronta sugli allagamenti a San Carlo: “Ecco le soluzioni allo studio”

di Redazione | 3 min

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Sant’Agostino. Nella complessità della gestione della rete idrica, con diverse parti di essa immodificabili per via di costi insostenibili o per via del suo tracciato spesso intersecante multiple proprietà private, ci sono delle soluzioni — in fase di studio e di progettazione, quantomeno — per almeno mitigare gli allagamenti che colpiscono alcune parti del territorio di Sant’Agostino e la frazione di San Carlo quando, come sempre più frequentemente, iniziano in pochi minuti a cadere piogge dalla portata torrenziale.

Questa è almeno la sintesi di quanto dice Hera che, nel tardo pomeriggio di giovedì all’interno della sala Bonzagni, si è confrontata con una cinquantina circa dei cittadini coinvolti i quali, comunque, negli anni si erano già in qualche modo attivati autonomamente.

L’anno scorso, ad esempio, c’era stata una petizione, più recentemente a seguito dell’ultimo allagamento post-temporalesco almeno in 8 si sono rivolti ad un legale per chiedere i danni con una missiva indirizzata al Comune che per il momento ha legalmente il solo effetto di interrompere la prescrizione ma che si pone come il possibile inizio di una battaglia legale.

“La rete è principalmente di acque miste, ovvero sia nere che bianche”, ha detto Marcello Zanella di Hera che ha tenuto la presentazione delle proposte di risoluzione contenute o che potrebbero entrare far parte del piano industriale della società insieme al geometra Paolo Bianchetti ed Enrico Bordigoni, direttore di Hera Ferrara.

“Negli ultimi anni, anche a valle del verbale dell’anno scorso, su tutta la rete è stata innanzitutto svolta un’attività di pulizia e controllo della rete a seguito del sisma che l’ha riportata alle condizioni precedenti”, ha continuato Zanella secondo il quale poi “in via De Gasperi sono stati risolti alcuni problemi strutturali, in via Morandi è stato rifatto totalmente, potenziato e invertito in pendenza il raccordo della fognatura esistente, oltre all’intervento da quasi 200mila euro sul Canale Emiliano Romagnolo dello scorso anno che ha consentito di ripristinare un tubo molto degradato”.

A causare gli allagamenti, secondo i dati della società idrica, è la portata delle piogge che si abbattono sul territorio, soprattutto con riferimento a quanto successo a fine maggio: “I dati dei pluviometri mostrano per il 29 maggio la caduta in un’ora di 50 millimetri di pioggia. Secondo i dati statistici il tempo di ritorno di una precipitazione del genere è di cento anni, le fognature sono progettato in genere con in mente un tempo di ritorno di circa 20 anni per evitare sovradimensionamenti che in tempi normali causerebbero disagi. Inoltre, gli eventi sono estremamente localizzati”, è la posizione dell’azienda che poi ammette, secondo i calcoli dei propri modelli che in quella giornata, sulle diverse vie di San Carlo, sono esondati circa 2824 metri cubi d’acqua.

Per questo, innanzitutto, “nei mesi scorsi abbiano innalzato il sollevamento terminale presso il depuratore di San Carlo, raddoppiando la potenzialità delle pompe da 400 a 800 litri con una nuova macchina. Ora manca solo l’autorizzazione del consorzio di bonifica per scaricare questa portata, ma comunque con questo accorgimento l’esondazione si ridurrebbe del 50-60 percento dei volumi. È confortante ma non risolutivo”, spiega sempre Zanella.

Ecco quindi che, seppur non esistono soluzioni a breve, “allo studio c’è un’idea di sostituire un tratto di condotto, che però si sviluppo all’interno di proprietà private e sarebbe invasivo. In alternativa è allo studio la creazione di una cassa di espansione in una zona verde di via Palladio e di estensione sufficiente a mitigare questi fenomeni”.

Sui rimborsi invece a parlare è direttamente il sindaco Roberto Lodi: “Abbiamo ricevuto solo alcune delle lettere che riporta la stampa, e queste non riportano al momento nessuna somma ma esplicitano l’interruzione della prescrizione. Non sappiamo se siamo i destinatari corretti di queste lettere che sono indirizzate a noi, abbiamo per il momento chiesto il parere di uno studio legale e stiamo aspettando le altre missive”.

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