Spal
28 Luglio 2018
Petagna: "C'è un gran gruppo e ho voglia di migliorarmi". Djourou: "Volevo la serie A"

Spal, i giganti si presentano: “Qui c’è un grande progetto”

di Redazione | 3 min

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Davanti ad una cornice di pubblico meravigliosa, nonostante il meteo ed un campionato di grande sofferenza, i biancoazzurri battono il Pineto trovando la terza gioia consecutiva e soprattutto la salvezza aritmetica.

Spal, c’è il Pineto tra i biancazzurri e la salvezza

Chiudere il discorso salvezza, con un occhio puntato anche ai risultati delle altre. Nella gara di oggi contro il Pineto, l’ultima di campionato al “Mazza”, la Spal vuole chiudere bene la stagione davanti al proprio pubblico prima della trasferta di Olbia: la vittoria contro gli abruzzesi garantirebbe agli estensi la salvezza matematica

(foto di Alessandro Castaldi)

di Simone Pesci

Uno ha scelto il 37, l’altro il 3 e in comune hanno la stazza del gigante. Sono Andrea Petagna e Johan Djourou, che sono ufficialmente sbarcati nel mondo Spal. I due sono stati presentati in Castello, nella stessa location che fece da cornice all’arrivo di Mirco Antenucci a Ferrara. “Fu il nostro colpo dell’estate e quest’anno abbiamo deciso di presentare qui i colpi dell’estate e speriamo porti fortuna” è il benvenuto della famiglia Colombarini ai due calciatori. Antenucci è già storia, e se il Castello sortirà su Petagna e Djourou lo stesso effetto ci sarà da divertirsi. Lo spera Simone Colombarini: “E’ la dimostrazione delle nostre intenzioni, per noi il fatto che i giocatori credono nel nostro progetto è un attestato di stima”.

“Sono due ragazzi di potenziale – sottolinea il direttore sportivo Davide Vagnati -, ma non dobbiamo farli sentire unici fautori di quella che sarà la nostra avventura. Petagna ha dimostrato umiltà, il suo atteggiamento mi ha fatto capire che credeva in noi e si è presentato con la voglia giusta. Johan (Djourou, ndr) sarà il nostro gigante buono e aiuterà i nostri giovani”.

Quella di Andrea Petagna è una vera dichiarazione di intenti, dato che nella sua presentazione ha ripetuto almeno 3 volte concetti come “alla Spal c’è un grande allenatore e ho voglia di migliorarmi”. L’ex giocatore dell’Atalanta è rimasto folgorato dal progetto Spal: “Quando ci siamo incontrati con Vagnati dopo le vacanze ho detto subito sì. La società è sana e ha una tifoseria incredibile che mi ha colpito quando sono venuto a giocare qui con l’Atalanta”.

Certo, per Petagna c’è anche la componente emozionale: “Mio nonno è stato qui e quando ero piccolino mi diceva che era una delle due squadre che tifava, ma aldilà di questo ho visto che qui credevano in me. E io devo credere di più in me stesso e migliorare perché si può fare anche a 35 anni: al Milan vedevo Seedorf che ogni giorno lavorava per migliorarsi”.

In squadra il numero 37 – “l’ho scelto perché ho esordito con quello al Milan e perché ce l’ha il mio amico Spinazzola (ora alla Juventus, ndr) – ritroverà tanti suoi ex compagni della Dea, fra cui Paloschi, col quale nacque un dualismo che spinse ‘Paloschino’ lontano da Bergamo. “In realtà – dice Petagna – non abbiamo mai avuto modo di giocare insieme perchè Gasperini giocava con una punta. Per me sarà uguale con lui, con Antenucci, con Floccari o con Moncini. Ho trovato un gran gruppo dove vedo che sono tutti amici e c’è tutto per fare bene”.

Queste, invece, le prime impressioni dello svizzero Johan Djourou, che corona il sogno che aveva da bambino di giocare in serie A: “Ero fan del Milan, volevo venire in Italia e per me questa è una grande opportunità. C’è un grande progetto, è piaciuto a me e alla mia famiglia e ho apprezzato la determinazione e il coraggio che la Spal ha dimostrato per rimanere in serie A lo scorso anno”.

Guardando al suo passato lo svizzero ricorda molto bene i tempi dell’Arsenal, dove è stato voluto dal manager Arsène Wenger, al quale “sarò sempre grato perché mi ha iniziato al calcio professionistico a Londra. Lì giocavo con gente come Henry, Vieira, Campbell e quando stai al loro fianco impari molto, sapevano parlare ai giovani e ho apprezzato”. Per lui trasferirsi in una piccola città come Ferrara non sarà un problema: “Ho parlato con Dzemaili (suo compagno nella Svizzera e giocatore del Bologna, ndr) di quello che è l’ambiente. Volevo la serie A ed è stato importante il dialogo con Vagnati e Semplici nella scelta della Spal”.

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