Cronaca
9 Luglio 2018
Revocata la misura cautelare, rimane l'obbligo di firma: è accusato di ricettazione

Rapina al compro oro, torna in libertà uno degli imputati

di Redazione | 1 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Morì sul lavoro in Borgo Punta. Si attende l’udienza preliminare

Si attende la fissazione dell'udienza preliminare del processo per l'incidente mortale in cui perse la vita Miz Mohamed Fawzy Abdou, operaio edile 36enne di nazionalità egiziana, impegnato in un cantiere per la ristrutturazione col Superbonus 110% di un palazzo in via Borgo Punta, al civico 187

Torna in libertà – ma con l’obbligo di firma – una delle cinque persone arrestate dai carabinieri di Ferrara nell’operazione “Aurum” per la violenta rapina all’omonimo compro oro di corso Porta Mare, avvenuta il 28 gennaio del 2017.

Si tratta di uno dei ricettatori, D.N., padre dei due rapinatori (riconosciuti dalla vittima) che hanno già patteggiato una condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione.

Il giudice Luca Marini ha accettato la richiesta avanzata dall’avvocato Giovanni Sorgato e ha revocato la misura della detenzione domiciliare, che era stata concessa in sostituzione del carcere.

La difesa punta a far vale “l’estraneità ai fatti” di D.N, dunque alla completa assoluzione.

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