Cronaca
6 Dicembre 2017
Martedì mattina in tribunale l'incidente probatorio, il titolare dell'attività identifica nuovamente gli autori, ma senza esserne sicuro al 100%

Colpo al compro oro, la vittima riconosce i due rapinatori

di Daniele Oppo | 2 min

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Riconosciuti rispettivamente al 70 e al 90 percento. Forse non abbastanza per andare al di là del ragionevole dubbio, ma in misure sufficiente per non far smuovere l’accusa nei loro confronti: aver rapinato, sequestrato e percosso il titolare del compro-oro Aurum di corso Porta Mare lo scorso 28 gennaio.

Martedì mattina davanti al giudice per le indagini preliminari si è tenuto l’incidente probatorio – richiesto dall’avvocato Alberto Bova – per il riconoscimento dei fratelli D.J, 22 anni, e K.B. 28 anni, entrambi cittadini italiani, appartenenti a una famiglia nomade di etnia Rom residente nel territorio di Jolanda di Savoia. I due sono ritenuti gli autori materiali della rapina (oltre che di sequestro di persona e lesioni) ma secondo la difesa ci sono elementi per dimostrare che la vittima abbia indicato le persone sbagliate: a partire dall’altezza di uno dei fratelli, riferita agli inquirenti come 1 metro e 60 circa, mentre in realtà sarebbe più vicina al metro e ottanta, oppure il taglio di capelli.

Durante il riconoscimento, nei riguardi di uno dei due arrestati il 73enne titolare dell’Aurum ha dapprima indicato una persona diversa, poi invitato a guardare bene dal pm, ha riconosciuto al 70% il giovane arrestato. Per l’altro, invece, il riconoscimento è stato al 90%. Basterà per scagionarli? Al momento non si sa, ma l’avvocato Bova – subentrato nella difesa al precedente legale – annuncia che chiederà che vengano quantomeno messi ai domiciliari, anche perché incensurati.

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Durante le indagini i due fratelli erano stati riconosciuti entrambi in fotografia dalla vittima e la loro presenza in corso Porta Mare al momento del colpo è stata accertata tramite l’analisi delle celle telefoniche attivate.

Secondo l’accusa  i due avrebbero portato via il contenuto della cassaforte (denaro, 1,3 kg di preziosi in oro e quasi 3 kg d’argento). Prima di allontanarsi avrebbero anche sottratto il denaro contante che l’anziano titolare del compro oro aveva nel portafogli e il telefono cellulare dello stesso. Un bottino complessivo dal valore di 50mila euro.

Con loro vennero arrestate altre tre persone per ricettazione: il padre, un ferrarese e un palermitano. Altri due ricettatori (tra i quali uno zio dei rapinatori) sono stati denunciati a piede libero.

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