Poggio Renatico
23 Giugno 2018
Per la prima volta nell'importante evento della difesa sono stati simulati anche attacchi cibernetici

Finisce l’esercitazione militare al Coa, Trenta: “Impostare una cultura di cybersicurezza”

di Redazione | 3 min

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Si è conclusa mercoledì ‘Joint Stars 2018’, rassegna di esercitazioni interforze che hanno visto impegnate l’Aeronautica Militare, la Marina Militare, l’Esercito e una componente dei Carabinieri nel consolidamento delle pianificazioni e della conduzione di operazioni aeree, di terra e quest’anno anche cibernetiche nel corso un conflitto simulato che si è svolta al Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico.

Gli aerei non volano ma su uno schermi appare un video in ‘diretta’ di un drone Predator teoricamente in volo su un obiettivo mentre il controllo missione comunica tramite chat sicure e uno maxischermo nel centro di controllo mostra la situazione delle forze aeree, navali e terrestri in aggiornamento continuo, il tutto in strutture campali per simulare gli ambienti complessi (e spesso angusti) delle tensostrutture dei conflitti veri e che seppur stanziali possono essere trasportate in breve tempo secondo le necessità.

In altre strutture sempre afferenti al Dacc — il Deployable Air Command Centre — vengono poi simulate le attività di pianificazione delle missioni, quelle di intelligence, la reazione dei media ricreati fintamente per l’occasione e diverse altre attività sotto l’occhio vigile dell’Excercise Control. Lo scenario inventato si svolge tra le isole: la Sardegna diventa ‘Carbonium’, democrazia instabile minacciata sia da insurrezioni interne di stampo etnico che dalla minaccia di ‘Trinacrium’, ovvero la Sicilia, Paese totalitario con mire di potenza regionale che nel frattempo sponsorizza di nascosto ma non tropp,o i terroristi del ‘Temic Liberation Army’ che a un certo punto verranno anche accusati di aver creato fosse comuni. Scoppia la crisi, la risoluzione Onu contempla l’opzione militare e l’Italia risponde contro la minaccia terroristica e le gli Stati canaglia con lo schieramento di una Joint Task Force dentro Carbonium.

E poi, per la prima volta, ci sono le minacce cibernetiche. L’esercitazione ha visto impegnati due team: quello blu, con il compito di provocare attacchi al quale quello rosso deve rispondere in fretta prima che possano causare danni. Senza contare poi le esercitazioni in ambito Nbcr, ovvero nucleare, biologico, chimico e radioattivo, anch’esse nel computo delle prove da superare.

I 480 uomini coinvolti al Jfac di Poggio Renatico si sono quindi cimentati in questi cinque giorni a gestire centinaia sortite in attacco e in difesa, e altre problematiche assortite come la pressione della stampa – sono stati confezionati falsi articoli e servizi tv ad uso interno – e la protesta dei pescatori che a un certo punto, a causa del conflitto, si sono trovati senza posti sicuri dove continuare a lavorare e hanno — avrebbero — inscenato diverse proteste.

“Mi sembra che l’esercitazione sia andata bene e che risposte siano state buone, e la fantasia usata è buona perché la fantasia spesso arriva prima della realtà. Sono state individuate alcune aree di miglioramento, che è lo scopo di queste esercitazioni: migliorare, apprendere le lezioni ed essere pronti nella vita reale. Mi sembra comunque che abbia funzionato tutto perfettamente, ora dobbiamo impostare una cultura sulla difesa cibernetica”, ha commentato poi il neo ministro della Difesa Elisabetta Trenta, venuta in visita in una delle sue prime uscite pubbliche al di fuori della capitale.

“L’esercitazione è stata concettuale, sono stati messi insieme diversi aspetti definiti in modo molteplice. E per la prima volta il comando interforze si è interfacciato con le operazioni cibernetiche: una volta c’era il dominio terrestre, aereo e navale, ora anche questo che all’inizio non è nemmeno rilevabile. Ci prepariamo a fronteggiare tutte le possibilità”, è stata invece la dichiarazione del Capo di Stato Maggiore della Difesa Claudio Graziano che ha partecipato alla cerimonia di chiusura dell’esercitazione insieme ai suoi omologhi di Esercito, Marina, Aeronautica e a un delegato del comandante generale dei Carabinieri.

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