Attualità
25 Aprile 2024
La segretaria Mirella Boschetti: "La filiera dell’attività chirurgica ha già un’organizzazione e un sistema di controllo del lavoro collaudato, non c'è bisogno delle costose telecamere di videosorveglianza del progetto Control Room"

“Grande Fratello in sala operatoria”: protesta il sindacato Fials

di Redazione | 3 min

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Al sindacato Fials non piace affatto il progetto “Control Room” delle due Aziende Sanitarie ferraresi, che chiama con accezione negativa il “Grande Fratello in sala operatoria”, segnalando a tal riguardo il malumore tra i professionisti coinvolti.

Non si sentono tranquilli gli infermieri e gli Oss dopo l’accordo firmato dalle due Aziende Sanitarie ferraresi e la quasi totalità dei sindacati del comparto e della dirigenza medica – incalza la segretaria generale territoriale Mirella Boschetti – che spiana la strada all’installazione di telecamere di videosorveglianza in ognuna delle 22 sale operatorie di Cona e, a seguire, nelle sale operatorie dei nosocomi Ausl: Delta, Cento, Argenta”. Telecamere di videosorveglianza che “non hanno la funzione di proteggere gli operatori da eventuali atti di violenza, o le apparecchiature da eventuali atti vandalici o furti, ma che dovrebbero servire al “miglioramento del percorso del paziente chirurgico ed efficientamento delle sale operatorie con ricadute favorevoli sullo smaltimento delle liste di attesa”. Tale progetto sta provocando un forte disagio tra i professionisti coinvolti che già avvertono il peso di un controllo continuo, in ogni momento dell’attività lavorativa, dall’occhio che tutto vede”.

Mirella Boschetti solleva forti dubbi sul rispetto della privacy dei lavoratori, “per le caratteristiche insite nel luogo di lavoro, per l’identificabilità dovuta alla postazione occupata e sull’eventuale eccessivo controllo della performance”. Per la Fials, dunque, non vi sarebbe bisogno del “Grande Fratello” per ottimizzare l’attuale organizzazione del lavoro nelle sale operatorie: “Appare lacunosa l‘informativa fornita inerente la Control Room che dovrebbe funzionare a Iso Risorse, installata nella sala d’attesa adiacente le sale operatorie, in uso ai familiari dell’operando. La filiera dell’attività chirurgica ha già un’organizzazione e un sistema di controllo del lavoro collaudato”. “A Cona – riferisce infatti Boschetti – con 22 sale operatorie, è in uso il software regionale Ormaweb in cui vengono immessi i dati di avanzamento dei lavori pre-durante-post intervento chirurgico, vengono stilati i programmi operatori settimanali con relative note operatorie, funziona un collaudato “sistema di chiamata” per inizio operazione chirurgica”.

“Sono inoltre presenti nella Piastra Operatoria con incarichi organizzativi 5 professionisti – aggiunge – di cui  3 coordinatori infermeiristici, 2 infermieri ex Posizione Organizzativa, nonché 2 infermieri in aiuto. Ma quanto verrà a costare il sistema di videosorveglianza di prossima installazione nelle sale operatorie di Cona e di futura installazione nei nosocomi Ausl di Cento, Delta, Argenta? Troppi i dubbi sui benefici reali di tale sistema di sorveglianza per l’ottimizzazione dell’organizzazione del lavoro, unica certezza lo stress continuo per i professionisti videosorvegliati. Cui prodest?  La somma prevista potrebbe certamente trovare un uso migliore considerato la situazione in cui versano le attrezzature sanitarie e gli ausili maggiori e minori nelle degenze dei quattro nosocomi”.

La Fials perciò “si riserva di consultare propri esperti in materia” e chiede alle Aziende Sanitarie ferraresi “lo stato dell’arte e il tempogramma relativo all’installazione e alla messa in funzione del sistema di videosorveglianza, nonché i costi sinora sostenuti e/o da sostenere, nonché i concreti benefici attesi, infine l’ubicazione della nuova sala di attesa per i parenti degli operandi”.

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