di Giuseppe Malatesta
Codigoro. Il ‘Silenzio’ e l’inno di Mameli colonne sonore delle celebrazioni del 73° anniversario dalla Liberazione anche a Codigoro, dove una delegazione delle autorità civili, militari, politiche e religiose ha preso parte alla posa delle corone in memoria dei caduti in guerra, tra cippi, monumenti e lapidi nel capoluogo e nelle frazioni, fino a Volano.
In piazza Matteotti si sono radunate le rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d’arma, delle istituzioni scolastiche, di circoli e associazioni culturali e di volontariato, nonché le organizzazioni sindacali e comuni cittadini e famigliari dei caduti e dispersi in guerra, per una cerimonia aperta dall’alzabandiera e dalla benedizione del monumento ai caduti – il ‘Gigon’ realizzato dallo scultore Mario Sarto, che ‘vigila’ proprio sulla piazza codigorese.
Come da tre anni a questa parte, da quando cioè venne inaugurata il 25 aprile del 2015, un momento di raccoglimento si è celebrato anche in corrispondenza della Cella Ludovico Ticchioni, un luogo della memoria intitolato al partigiano e studente liceale che proprio a Codigoro perse la vita, fucilato il 14 febbraio 1945 all’età di soli 16 anni.
“Ringrazio di cuore i presenti per la partecipazione ad un momento di raccoglimento estremamente importante in cui ricordiamo chi per la libertà del nostro Paese ha perso la vita”. Questo il saluto del sindaco Alice Zanardi, che ha poi letto il messaggio del Capo dello Stato, dando così voce al “sincero apprezzamento” di Sergio Mattarella per il ruolo svolto dalle associazioni partigiane, combattentistiche e d’arma, le stesse che il presidente ha esortato “a cercare costantemente nuove idee, energie e iniziative per trasmettere questo patrimonio alle nuove generazioni”.
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