Politica
11 Agosto 2017
Per la consigliera di Forza Italia il Comune ha speso troppo (750 euro) per il seminario di un'esperta di servizi educativi, ma a pagare è stata la Regione

Incarichi esterni, Peruffo inciampa sui compensi di una relatrice

di Redazione | 3 min

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Paola Peruffo

«Non appare eccessivo il costo di 750 euro per la partecipazione di un singolo relatore a un convegno sui servizi scolastici», chiede la consigliera comunale Paola Peruffo, cercando di fare le pulci all’amministrazione comunale per i soldi spesi in incarichi esterni. Peccato che quel compenso non fosse a carico del Comune.

L’incarico al centro dell’interpellanza è quello affidato alla dottoressa Graziella Favaro per un convegno, svoltosi lo scorso 4 aprile, sul tema dell’integrazione dei bambini stranieri nei servizi educativi e nelle scuole dell’obbligo. Favaro è un’esperta in materia: è consulente del Centro Come di Milano, membro dell’Osservatorio nazionale sull’integrazione degli alunni stranieri e l’intercultura del ministero della pubblica istruzione, Coordinatrice della Rete nazionale dei Centri interculturali, è autrice di diversi libri, scrive testi e cura una collana di fiabe bilingue che ha ricevuto il prestigioso premio Andersen. A Ferrara è stata invitata in occasione della firma delle linee guida per l’integrazione degli alunni stranieri,  per tenere un seminario di formazione dedicato a educatori e pedagogisti di tutta la provincia. Il suo compenso – 750 euro – è stato pagato interamente dalla Regione, come si evince chiaramente dalla tabella allegata nell’orientamento di Giunta sugli incarichi esterni e, a dirla tutta, visto il curriculum e considerando il fatto che si sia dovuta spostare per raggiungere Ferrara, il compenso non appare neppure sproporzionato. E ancora meno sproporzionato appare se si considera che per un convegno sull’integrazione scolastica dei disabili sia stata pagata una cifra molto simile – 500 euro, a carico della Regione, e nemmeno considerata dalla Peruffo – al professore dell’Università di Bologna, Ivo Lizzola. Segno che quella cifra è più o meno standard.

L’atto della giunta (che trovate a fondo pagina) consente di avere un quadro degli incarichi esterni a Ferrara nel primo semestre 2017, per i quali il Comune ha speso 22.258 euro su un totale di 35.508 euro. La differenza – 13.250 euro – ce l’ha messa la Regione.

Guardando ai singoli incarichi, quello più alto è quello che è stato affidato all’ingegner Bergagin (15.250) per una consulenza sulla sicurezza degli edifici culturali. Al secondo posto – 10mila euro, pagati però dalla Regione – c’è quello affidato a Licia Vignotto per la collaborazione in quanto referente locale del progetto Younger Card. C’è poi Jacopo Ceramelli Papiani, con 2mila euro (anche qui, sborsati dalla Regione) per organizzare gruppi di auto-mutuo aiuto per genitori di bambini disabili. Gli altri incarichi – venti in tutto – sono tutti per cifre abbastanza modeste e variabili, qualche centinaio di euro, per la realizzazione di un’indagine statistica sul gradimento dei servizi della città: sul punto la consigliera Peruffo chiede che venga spiegata la differenza di retribuzione per i singoli incarichi autonomi.

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