Politica
24 Gennaio 2017
Approvate le varianti ai lavori. Fusari: "Tutto in regola". Ma la Morghen chiede un'analisi della pratica

Stabulario, il M5S si rivolge alla procura

di Elisa Fornasini | 3 min

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“Non c’è nessuna scorrettezza dal punto di vista procedurale e non si configura una situazione di abuso edilizio, quindi approviamo la variante in corso d’opera per consentire di chiudere i lavori e avere la conformità edilizia”.

A mettere la parola fine sulle presunte anomalie riscontrate nel cantiere dello stabulario, dove alcuni piccoli interventi sono stati eseguiti prima dell’autorizzazione, è l’assessore Roberta Fusari durante la discussione in consiglio comunale sulla “autorizzazione al rilascio di variante a permesso di costruire in deroga alle norme del Rue vigente richiesto da Unife per realizzazione del nuovo edificio universitario presso il Polo Chimico Biomedico in via Fossato di Mortara 25”.

Il sopralluogo della vigilanza edilizia richiesto dalla consigliera Ilaria Morghen (M5S) su proposta della consulta animalista “ha permesso di accertare la correttezza delle procedure – ribadisce la Fusari – per delle varianti minime resesi necessarie durante il cantiere. Queste modifiche non sostanziali (piccoli spostamenti di tramezze interne, spostamento di una finestra, diversa finitura di un muro esterno, diverso parapetto metallico in copertura) non incidono sulla deroga originaria – spiega l’assessore – perché non comportano variazioni d’uso o della volumetria e anche l’utilizzo finale rimane invariato (rimane una struttura di ricerca, con l’area di stabularizzazione degli animali e il laboratorio per i ricercatori)”.

Il tema acceso ha scaldato il consiglio. La prima a intervenire è proprio la Morghen che trova “fuorviante e scorretto parlare di autorizzazione quando i lavori sono già stati realizzati. Gli scenari possono essere due: o il Comune ha già rilasciato il permesso senza attendere il voto del consiglio o l’Università ha svolto i lavori senza autorizzazione commettendo verosimilmente un abuso. In ogni caso oggi in consiglio non è richiesta un’approvazione ma una mera presa d’atto, una scorrettezza normativa e procedurale che ho trasmesso alla procura della Repubblica chiedendo un’analisi della pratica”.

Dopo l’annuncio della segnalazione in procura, il M5S lascia l’aula e non partecipa al voto. Rimangono, seppur contrariati, i colleghi di opposizione che danno manforte alla consigliera pentastellata. “Le perplessità rimangono – interviene Giampaolo Zardi (Forza Italia) – perché non si tratta di un’autorizzazione ma è, in realtà, un condono edilizio mascherato”. Francesco Rendine (Gol) punta invece alla “incoerenza dell’amministrazione” che “segnala in procura il caso dell’agricoltore che fa un lavoro nel proprio terreno e non riserva lo stesso trattamento agli interventi effettuati dall’ateneo in centro” per questo chiede di “valutare se ci sia stata un’omissione di atti d’ufficio”.

“Stiamo rasentando il ridicolo – replica Fausto Facchini (Pd) -. Unife ha rispettato le prescrizioni, presentando delle varianti in corso al progetto approvato più di quattro anni fa (28 maggio 2012, ndr) con un nuovo permesso di costruire di costruire in deroga e non con una scia (segnalazione certificata di inizio attività), quindi la procedura è corretta”.

La delibera è stata approvata con i voti a favore di Pd e Fc; contrari SI, Lega Nord e Gol, astenuto FI.

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