Attualità
28 Marzo 2023
Inventariati 10mila pezzi, restaurate (e in corso di restauro) bandiere, camicie (con fori di proiettile) di partigiani, 560 documenti, e la targa in ghisa dell’antico confine austro-ungarico

Casa Pico Cavalieri. Al via la gara per i lavori del nuovo museo della Resistenza

di Redazione | 3 min

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È partita ieri (lunedì 27 marzo)  la procedura di selezione pubblica dell’impresa che realizzerà i lavori di “riparazione e miglioramento strutturale post-sisma” di palazzo Pico Cavalieri (1873 – 1917), l’immobile di corso Giovecca 165 donato dalla famiglia alla morte dell’aviatore e destinato ad ospitare la nuova “Casa della Patria Pico Cavalieri”, con le associazioni patriottiche e il nuovo museo del Risorgimento e della Resistenza, al centro di un vasto progetto di restauri e di riallestimento.

L’importo a base d’appalto è di circa 1,5 milioni di euro (1.495.948,33 euro più Iva). La selezione è realizzata sul sistema informatico per le procedure telematiche di acquisto del Comune di Ferrara accessibile dal portale appalti dell’ente.

“Il passaggio – come sottolinea l’assessore Andrea Maggi – si inserisce nel contesto del piano di azioni strategiche per la tutela dei beni monumentali e intende valorizzare un immobile storico di pregio, dando pieno corso alla volontà dei familiari di Pico Cavalieri, di cui quest’anno ricorrono i 150 anni dalla nascita”. Le offerte potranno essere presentate fino alle 12 del 27 aprile, e saranno valutate il 2 maggio alle 10.

Intanto – come sottolinea l’assessore Marco Gulinelli – prosegue “il complesso di interventi relativo a lasciti, restauri e archiviazione del materiale espositivo per allestire il museo al termine dei lavori”.

A tal fine – sottolinea Gulinelli – è stato realizzato un inventario di consistenza di 10mila pezzi, costituiti da opere tessili, manifesti, cimeli (di entrambi i periodi), opere d’arte, fondi archivistici, libri, documenti.

“Un accurato lavoro di restauro ha interessato – e interesserà – gli oggetti più fragili e, negli anni, peggio conservati, tra cui il vessillo del XIX secolo raffigurante lo spartito dell’inno risorgimentale, l’invito all’armi di Egisto Vignozzi, la targa (in ghisa) di confine austro-ungarico (rarissimo esemplare, tra i pochissimi in Italia). Restauri sono stati di recente previsti anche per 15 manufatti in materiale tessile, tra cui labari e bandiere, e capi di abbigliamento storico (tra cui due camicie con fori di proiettile appartenuti ad un partigiano) e per un primo nucleo di 560 documenti” aggiunge l’assessore.

“Un lavoro molto impegnativo per i funzionari dell’amministrazione afferenti al servizio musei d’arte, che hanno seguito tutte le attività con gli enti preposti alla tutela. Li ringrazio per il grande impegno messo in campo che ha come obiettivo quello di dare piena dignità museale al nuovo museo del Risorgimento e della Resistenza e di recuperare il materiale di straordinario valore intrinseco e di testimonianza storica che pativa i segni del tempo, che meritava un’accurata catalogazione e azioni specifiche” conclude Gulinelli.

Intanto procede il restauro del monumento funebre a Pico Cavalieri, al cimitero israelitico, finanziato dal Ministero della Cultura, per circa 20mila euro (nell’ambito di un bando per il patrimonio storico della prima guerra mondiale), dal Comune di Ferrara, per circa 10mila euro e dal Meis, che contribuisce con 2mila euro. I lavori sono ripresi negli ultimi giorni, dopo la pausa stagionale, e si concluderanno, nelle previsioni, a metà maggio.

L’opera funebre dedicata a Cavalieri fu realizzata a quattro mani da Anita Raffaella Cavalieri, scultrice e poetessa sorella di Pico (che fu allieva di  Auguste Rodin a Parigi) e dal celebre scultore Arrigo Minerbi (1881-1960), lo stesso che ha realizzato, tra le altre cose, la “Vittoria del Piave incatenata” nella Torre della Vittoria e la fontana “Il Po e i suoi affluenti” all’acquedotto monumentale, in piazza XXIV Maggio.

 

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