Bondeno. Il Comune di Bondeno ha chiuso il bilancio con un attivo di quasi 12 milioni. Un risultato che fa sorridere la giunta a trazione leghista di Saletti, ma che fa sorgere delle domande in merito all’utilità di aumentare le tasse.

Se lo chiede anche Tommaso Corradi di “Bondeno in testa” che fa i conti in tasca alla amministrazione: “Se nel 2022 il risultato di amministrazione del Comune è stato di 9,6 milioni di euro, nel 2023 passiamo a ben 11,9 milioni. Questi sono i risultati del rendiconto al 31/12/2023. Se da un lato questi numeri tranquillizzano sulla tenuta dei conti comunali, dall’altra danno la dimensione della non opportunità degli aumenti delle tasse sugli immobili”.

Che senso ha avuto, infatti, secondo Corradi, alzare le tasse in questo modo per poi trovarsi un risultato di amministrazione così elevato? “Addirittura – aggiunge – comprendente 1 milione di euro di avanzo libero. Cioè soldi che possono essere spesi da domattina e che non sono vincolati a opere o a fondi”.

Tra l’altro, “1 milione di euro è l’aumento dell’Imu che hanno pagato i Bondenesi nel 2023, ora il comune certifica che quei soldi non li ha nemmeno utilizzati”.

Un avanzo di amministrazione così importante, inoltre, “significa che sono ‘avanzati’ tanti soldi. Opere e servizi non realizzati sul territorio quando invece erano stati previsti”.

Per questo per l’ex candidato sindaco “è ancora più necessario, pertanto, prevedere un taglio delle tasse. Questi numeri sono la dimostrazione che non era necessario alzarle così tanto come è stato fatto”.

“Il rendiconto di gestione fa emergere un grande lavoro degli uffici comunali per programmare e progettare opere finanziabili con il Pnrr – continua -. Purtroppo solo una piccola percentuale di questi progetti è stata poi finanziata”.

L’auspicio è che i soldi dell’avanzo “possano essere almeno utilizzati per iniziative di lungo respiro che diano sostegno a imprese e cittadini che restano o vogliono insediarsi sul territorio. Il numero di abitanti nel 2023 non è sceso per la prima volta da decenni. Siamo 13.913 al 31/12/2023, eravamo 13.821 ad inizio anno. Non sprechiamo questa opportunità data dalla inversione del trend”.