Indiscusso
30 Ottobre 2023

A proposito di futuro sindaco o sindaca…

di Marzia Marchi | 3 min

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Si avvicinano le elezioni ammnistrative e dopo cinque anni di destra al governo di questa città si potrebbe già dire basta. Basta perché non è migliorato nulla, neanche per chi sperava soltanto nel cambiamento dei vecchi cliché clientelari e ha votato destra senza nemmeno condividerne l’ideologia. Che ci fosse bisogno di rimuovere le vecchie incrostazioni di potere era fuor di dubbio, che non sia stato fatto dagli attuali partiti al governo della città è altrettanto fuor di dubbio. Bastano due nomi: il plurincaricato Vittorio Sgarbi e l’outsider Moni Ovadia, specchietto per le allodole rimosso non appena ha osato esprimere la sua voce in un tema extra professionale. Potrei fare un lungo elenco da cittadina osservatrice e partecipe alla vita della città ma esaurirei lo spazio di questo mio intervento in un fuori tema.

I lustrini con cui si è abbellita questa amministrazione non hanno reso invisibile ciò che erano e che sono: portatori di interessi ancor più particolari di coloro che amministravano prima, vittime di troppa frequentazione con il potere. Ecco perché, se vogliamo veramente una svolta, occorre fare pulizia di vecchie facce, da qualsiasi parte si voltino.

Mi fa specie perciò sentire vecchi habitué della politica fare a gara nella richiesta di una sindaca. Mi provoca un vero fastidio, come donna, sentire che si tira in ballo il genere femminile per proporre un nome che ancora una volta vuole essere una copertura per non cambiare il solito, logoro, sistema di scelta dei candidati nelle stanze occulte.

Lo dico perché su questo blog quando nel 2018 posi provocatoriamente il tema di una candidata sindaca non si mosse foglia da parte degli ora paladini della candidatura femminile, perché c’era la certezza di vincere col proprio candidato maschile. Che ci sia bisogno di fare arrivare le donne nelle stanze dei bottoni lo pensa ognuna di noi ma io lo misi pure per iscritto, sempre qui ed era il 2014 quando uno di coloro che oggi fa la morale sulla necessaria presenza femminile si candidava direttamente a sindaco e quando nelle liste dei candidati la presenza femminile dei suddetti paladini nel primo caso si fermava al 37% e nel secondo, il principale partito, ora all’opposizione, non arrivava al 50%.

Non che sia andata meglio nelle ultime elezioni del 2019, in cui nessuna lista candidava non dico la maggioranza di donne ma nemmeno la metà esatta e al primo posto, fatta eccezione per la lista Pd, non c’era nessuna donna.

Dunque per piacere… qui non si tratta di mettere la bandierina gender ma di TROVARE UN’UNICA PERSONA DA CANDIDARE ALL’OPPOSIZIONE dell’attuale amministrazione, se veramente si vuole avere l’opzione di cambiare qualcosa in questa città. Una persona fuori dai “giochi” politici, di specchiata eticità, che conosca la città e i suoi abitanti.

Sono di una generazione che non ha vissuto la guerra ma ne ha sentito le testimonianza diretta da chi l’aveva vissuta, che ha visto fondare il Servizio Sanitario pubblico gratuito, che ha visto aprire l’accesso universitario a chi frequentava istituti tecnici e professionali, che è andata al lavoro con la salvaguardia dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori, che è diventata adulta negli anni di piombo e che ha sempre votato con orgoglio e riconoscenza per quello che le generazioni precedenti avevano saputo conquistare, ma… se anche solo si dovessero presentare due candidati in competizione con Fabbri, risparmierò il mio tempo e l’inutile fregola dell’illusione, non recandomi a votare.

Non lo farei mai a livello di elezioni politiche ma se ai ferraresi sta bene così, posso sempre cambiare città!

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