Lettere al Direttore
4 Febbraio 2023

Per la Resistenza o il senso di un luogo

di Redazione | 5 min

Leggi anche

Arrivarono al Big Town con droga e soldi nell’auto

Droga e soldi. È quanto i carabinieri avevano trovato, lo scorso 1° settembre, all'interno della Bmw nera con cui il 42enne Davide Buzzi e il 21enne Lorenzo Piccinini, entrambi senza patente di guida, erano arrivati davanti al bar Big Town di via Bologna con l'intento di chiedere il pizzo a Mauro Di Gaetano, proprietario del locale, prima che quest'ultimo, insieme al padre Giuseppe Di Gaetano, reagisse violentemente alla loro minaccia, uccidendo il primo e ferendo gravemente il secondo

Ecocardiografia CUP: lieta sorpresa alla Quisisana

Dato che il medico di base aveva prescritto a mio marito un'ecocardiografia, abbiamo prenotato tempo addietro tale esame tramite il CUP e ci è stato indicato, come prima data utile a Ferrara, il Poliambulatorio convenzionato della Quisisana. La cosa non mi ha...

Le multe chi le fa?

Martedì sera verso mezzanotte. Passeggiando in zona Stadio, arrivo in Via Maro Poledrelli dove vedo in lontananza un'auto della polizia locale fermarsi all'incrocio con Corso Isonzo e due vigili scendere e cominciare a passeggiare tra le varie auto posteggiate...

Il runner del lockdown ha scelto il suicidio assistito in Svizzera

“Vi auguro una buona vita, pensatemi ogni tanto, non dimenticatemi, ci sono stato anch'io sui questa terra”. Sono le ultime parole di Ulisse Trombini, divenuto suo malgrado famoso come il runner inseguito e insultato dal vicesindaco di Ferrara durante il lockdown.

Caro Direttore,

Le scrivo in merito alla recente delibera dell’amministrazione comunale atta a revocare la concessione all’associazione ANCeSCAO degli spazi di Via Resistenza 32-34 di cui il CPS La Resistenza è parte.

Vorrei innanzitutto spiegare qual è la recente storia di questo luogo.

Ricordo chiaramente i giorni che precedettero la riapertura del Centro Sociale La Resistenza, eravamo in pochi, meno di dieci persone, alcuni di noi avevano fondato una casa editrice da qualche anno, altri avevano esperienze di militanza politica, alcuni avevano meno di trent’anni, altri erano vicini ai quaranta.

Era l’aprile del 2011, tutti eccitati dall’idea di inaugurare una nuova stagione per quel luogo incastonato nel centro di Ferrara, in uno dei quartieri più ricchi della nostra città. Avevamo parlato con i soci anziani dell’ANCeSCAO che ci avevano accolti come una linfa generatrice, la voglia di ripensare un centro anziani in un modo diverso, uno spazio di dialogo tra generazioni. Una grande arca di pensionati, lavoratori, studenti e bambini che voleva essere un esempio nell’affrontare il grande mare della società parcellizzata dove vecchi e giovani non parlano più tra di loro.

Avevamo voglia di impegnare quotidianamente il nostro corpo per dare una casa al margine, alla cultura indipendente, un luogo accogliente che garantisse ai suoi soci prezzi bassi, ma soprattutto la tranquillità nel potere esprimere se stessi senza giudizio.

Decidemmo di organizzare la Festa del 25 aprile in via Resistenza, durante la guerra a pochi metri dallo stabile che ci ospitava era ubicata la sede del CLN ferrarese. Il nostro primo evento fu un successo.

Vennero centinaia di ferraresi a mangiare, seduti attorno a lunghi tavoli di legno, vecchi e bambini celebravano fianco a fianco la fine del Nazifascismo. Da quel giorno ce ne sono stati tanti di pranzi della Liberazione alla “Resi” sempre pieni di antifascisti di tutte le età. Sentimmo forte la vicinanza e il sostegno di tutti, la cosa ci spinse a offrire una programmazione settimanale ricca e diversificata per accogliere ogni stimolo dall’esterno, dai concerti alle presentazioni di libri, dai dibattiti pubblici ai corsi di yoga e di danza, dalle tombole ai laboratori per bambini.

Tante le collaborazioni: con l’Università, con tante associazioni del tessuto sociale ferrarese, ultima quella con una piccola libreria indipendente del centro, La Pazienza. Non fu facile tenere assieme tutti, molti anziani se ne andarono, ma altri restarono perché convinti del nostro progetto, tra l’altro sempre portato come esempio di laboratorio sociale virtuoso dall’ANCeSCAO provinciale.

Ricordo della fatica di quei primi mesi, tante cose da fare e da organizzare, tornavo dal lavoro e poi mi fiondavo alla “Resi” per fare il mio turno al bar. Eravamo in debito di ossigeno tutti, l’estate a fare lunghi lavori per mettere in sicurezza lo stabile. Ma a giugno arrivarono un gruppo di studenti universitari che avevano partecipato al nostro pranzo del 25 aprile e ci chiesero se potevano entrare nel comitato di gestione per darci una mano, erano quelli del Laboratorio Sancho Panza.

Molti venivano da fuori, avevano una voglia matta di darsi da fare per cambiare le cose e dare a Ferrara un motore politico-culturale alternativo. Fu amore a prima vista, avemmo tutti chiara la sensazione di avere le spalle coperte, se non ce l’avessimo più fatta noi per motivi anagrafici o per diverse scelte di vita ci sarebbe stato qualcuno a prendere il nostro posto. In questi dodici anni è sempre stato così.

Alcuni di noi hanno già visto crescere i propri figli tra le mura del centro sociale perché la Resistenza è un luogo dove si sono stratificate nel tempo esperienze generazionali diverse. Tutti gli spazi vivi sono così. Oggi, infatti, non è più quella del 2011, è cambiato il mondo e la generazione che la sta animando, fatta di nuove intelligenze e sensibilità, porta avanti battaglie differenti dalle nostre.

Mi piacerebbe che mia figlia, se lo vorrà, continuasse a far vivere questo luogo, che impegnasse se stessa per renderlo ancora una volta diverso. La Resistenza è da proteggere e nel contempo da rigenerare radicalmente ogni giorno, ha una lunga storia perché è sempre diventata, come dicevo, qualcos’altro, grazie a delle radici forti che sono quelle del desiderio di aggregarsi, di esporsi e di ricercare la propria indipendenza di vita e di pensiero. Forse è uno spazio più proiettato nel futuro di tanti altri, tornare a incontrarsi col corpo è l’unico modo per dare una possibilità al mondo.

Il Comune di Ferrara ha deciso di cancellare questa ricerca di nuove possibilità, alla Resistenza anche quest’anno è stata già organizzata una grande offerta culturale dal comitato di gestione, dai soci e da altre realtà esterne ferraresi e non.

Non facciamo cultura con grossi budget, ma solo con la nostra fatica e passione per dare proposte alternative al mainstream milionario.

Il palinsesto proposto nella stagione 2022/2023 è di assoluta rilevanza per nomi e contenuti, l’ironia è che alcune delle attività del centro sono state finanziate e patrocinate dal Comune.

La Resistenza ha bisogno di essere messa in sicurezza e che vengano sanate alcune irregolarità, di questo ne siamo consapevoli. Ma chiedo con forza al Sindaco Alan Fabbri e alla Giunta, che ne sarà dell’esperienza di centinaia di soci, ferraresi e non, che con il loro impegno ultradecennale hanno dato un senso a questo luogo?

Marco Belli, socio ANCeSCAO e volontario del Centro Sociale La Resistenza

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com