Politica
14 Ottobre 2022
Insieme a loro anche Alberto Balboni (FdI) e Dario Franceschini (Pd) al Senato e Luigi Marattin (Terzo Polo) alla Camera

Primo giorno di scuola a Montecitorio per i ferraresi Bergamini e Malaguti

di Redazione | 3 min

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Primo giorno di scuola, ieri (giovedì 13 ottobre) per i neo deputati ferraresi di Lega e Fratelli d’Italia, Davide Bergamini e Mauro Malaguti.

A Roma infatti, nell’aula di Montecitorio, i due candidati del centrodestra che ha vinto le ultime elezioni politiche del 25 settembre hanno preso parte alla prima seduta della XIX legislatura, partecipando alle votazioni per l’elezione del presidente della Camera.

“Oggi – scrive Bergamini – è il primo giorno della XIX Legislatura. Sono onorato di poter sedere all’interno della Camera dei Deputati per rappresentare il nostro territorio con grande responsabilità e impegno. A breve verrà formato il nuovo governo e noi siamo già pronti a lavorare per l’Italia e gli italiani”.

Dal suo scranno, invece, Malaguti si lascia a poche parole, che non nascondono però la sua gioia per sedere dove si è fatta la storia dell’Italia: “In quest’aula è stata fondata la nostra Repubblica e scritta la nostra Costituzione, una grande emozione sotto il peso di una grande responsabilità“.

Insieme a loro anche Luigi Marattin, ex assessore comunale a Ferrara e deputato del Terzo Polo nelle file di Italia Viva: “Noi attendiamo al varco il governo quando si tratterà di decidere come spendere i soldi degli italiani, come aiutare famiglie e imprese, in una contingenza economica che inizia a essere preoccupante. Nel rapporto del Fmi dell’altro ieri ci sono scritte delle cose importanti e spero che chi si appresti ad andare al governo le abbia lette”.

La stessa che da palazzo Madama, prova Alberto Balboni, senatore di Fratelli d’Italia al quinto mandato che, dopo la foto di rito col gruppo dei 66 colleghi di partito, “un terzo dell’intero Senato” come afferma lui stesso, si è congratulato per l’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato.

“Una grande emozione per me – afferma Balboni – aver contribuito con il mio voto ad eleggere un uomo di destra alla seconda carica dello Stato. Ignazio rappresenta una comunità politica e umana di cui anch’io ho fatto parte fin da ragazzino, che ha dovuto affrontare e superare ogni sorta di discriminazione e aggressione solo perché di destra”.

“Oggi – prosegue – la sua elezione è il riscatto per tutta quella nostra straordinaria comunità, ma soprattutto è un contributo fondamentale al rafforzamento delle istituzioni democratiche, nelle quali tutti gli italiani possono riconoscersi”.

L’investitura parlamentare di La Russa, arrivata con 116 voti (su una maggioranza di 104) alla seconda chiama, resta però un giallo. Non potendo contare sulle preferenze di Forza Italia infatti, per cui hanno votato solo Silvio Berlusconi e Elisabetta Alberti Casellati, in soccorso all’esponente di FdI sono arrivate 17 preferenze raccolte fuori dal centrodestra. Da lì, un rimpallo di responsabilità tra Pd, Movimento Cinque Stelle e Terzo Polo, senza per ora trovare i colpevoli.

Sull’accaduto, a proposito di parlamentari ferraresi, è stato interpellato Dario Franceschini (Pd), alla sua quinta legislatura, che ha respinto al mittente le accuse di aver votato seguendo la maggioranza: “Ho una storia politica. Chi mi indica non capisce nulla della mia storia, chi l’ha fatto adesso ha fatto un favore alla maggioranza e non mi pare di grande intelligenza. Poi vedremo e capiremo chi è stato. Ho un’idea di chi è stato, ma la tengo per me. E non farò il vicepresidente del Senato”.

 

 

 

 

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