Politica
1 Ottobre 2021
Tra i reati ipotizzati: abuso d’ufficio, violazioni al codice dell’ambiente e alle norme sulla sicurezza del lavoro

Ruspa-show, la procura presenta il conto: indagato Naomo

di Marco Zavagli | 3 min

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La procura ha chiuso le indagini sul “ruspa show”, la demolizione del campo nomadi di via delle Bonifiche a bordo di un’escavatrice andata in scena il 2 ottobre del 2019.

Una operazione comandata dal vicesindaco Nicola Naomo Lodi che si è anche prestato, a favor di telecamere e obiettivi, a salire sulla macchina e dare i primi colpi di pala meccanica.

Quel giorno Naomo assicurava tutto gongolante che “abbiamo tutte le liberatorie per questa azione, stiamo facendo una bonifica e i costi di questa operazione sono offerti da un’azienda che è venuta col proprio escavatore, quindi abbiamo anche ottenuto un risparmio”.

Non la pensa così il pm Alberto Savino, che ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a Lodi e ad altri due indagati. Uno è Rosario Nasca, il pilota di drone chiamato per immortalare l’opera dall’alto. L’altro è Marco Sortini, titolare della ditta che ha messo a disposizione la ruspa.

Lodi e Nasca devono rispondere di volo non autorizzato. E qui si scomoda il Codice della navigazione, perché quel sorvolo non era stato autorizzato dall’Ente nazionale per l’aviazione civile.

Lodi e Sortini sono invece ritenuti responsabili di gestione di rifiuti non autorizzata, per aver eseguito un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi e non, effetti della demolizione. Quei rifiuti hanno fatto bella mostra di sé per oltre un anno.

Lodi in solitaria infine è accusato anche di abuso d’ufficio, usurpazione di pubbliche funzioni e violazione di norme sulla sicurezza del lavoro.

Quanto all’abuso di ufficio, il Naomo nazionale avrebbe violato il Testo unico degli enti locali e il Codice degli appalti. In che modo? L’ordinanza del sindaco Fabbri del 1° agosto 2019 ordinava la sgombero del campo, non la demolizione. E invece il vicesindaco, sorvolando sulle necessarie determine di spesa, la nomina di un direttore lavori, un Rup, un coordinatore sicurezza e passando sopra l’Ufficio opere pubbliche, ha affidato direttamente in ‘appalto gratuito’ l’esecuzione dei lavori alla ditta Sortini sulla base di un mero accordo verbale.

Un modus agendi che secondo la procura avrebbe causato un danno alle altre potenziali ditte che avrebbero potuto partecipare a una gara. Allo stesso tempo avrebbe procurato alla Sortini un ingiusto vantaggio in termini di ritorno di immagine.

L’usurpazione di pubbliche funzioni (reato per il quale Lodi aveva già patteggiato nel 2014 3 mesi e 10 giorni di pena) viene in luce nel momento in cui, in assenza di legittima delega e in contrasto con il fine del buon andamento della pubblica amministrazione, si è di fatto autoattribuito la qualifica di committente al posto dell’Ufficio opere pubbliche del Comune.

La violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro, infine, deriva dall’aver affidato a voce i lavori senza aver predisposto alcuna nomina di coordinatore della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione, come prevede il decreto legislativo 81 del 2008 che disciplina la materia.

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