Politica
23 Aprile 2019
Controreplica di Fratelli d'Italia alle accuse di 'allarmismo ingiustificato' dopo la protesta sui tempi d'attesa del Pronto Soccorso

Alessandro Balboni (FdI): “L’Azienda Ospedaliera nega l’evidenza”

di Redazione | 3 min

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Controreplica di Alessandro Balboni, capolista di Fratelli d’Italia, dopo le affermazioni dell’Azienda Ospedaliera di Ferrara in merito alla manifestazione di FdI contro i tempi d’attesa al Pronto Soccorso, bollata come “allarmismo ingiustificato“. “A riprova di questa accusa -attacca Balboni – l’azienda cita un dato di cui dovrebbe invece vergognarsi: il tempo medio di attesa al PS è di 5 ore e 15 minuti. E questi sarebbero tempi “normali”?

Secondo Balboni l’Azienda Ospedaliera, oltre a negare l’evidenza, avrebbe finto di non aver compreso il punto. “Se invece si facesse riferimento ai giorni festivi e all’orario notturno, quali sono i “tempi medi”? L’Azienda non lo dice, ma è su questa criticità che FdI aveva posto l’attenzione, contestando non la serietà e professionalità del personale medico e paramedico, che mai è stata messa in discussione, ma il loro numero insufficiente. Ripeto, mai FdI ha messo in discussione l’abnegazione dei sanitari, come strumentalmente e falsamente vorrebbe far credere l’Azienda fingendo di non aver compreso il punto”.

“Alcuni giorni fa – racconta Balboni – un paziente con la frattura del naso ha atteso più di nove ore per essere curato. E di casi del genere se ne potrebbero citare tantissimi. È normale anche questo? Abbiamo le testimonianze, prima che qualcuno affermi che è solo “una percezione”. L’Azienda Ospedaliera può forse negare che le lamentele che giungono dai pazienti al numero verde del Ministero della Salute vedono, in tutta l’ Emilia Romagna, il primato negativo di Ferrara (insieme a Bologna)? Sono solo “percezioni” o dati ufficiali a disposizione di tutti? È del tutto inventato poi che FdI abbia mai sostenuto, come scrive falsamente l’Azienda Ospedaliera, che si debba discriminare in base “allo stato sociale”. Questa è un’accusa ignobile che dimostra soltanto l’inconsistenza morale di chi la utilizza. Se una persona ha bisogno di assistenza ha tutto il diritto di riceverla, il diritto alla salute è nella Costituzione e nessuno può metterlo in discussione”.

“Ma se davvero le persone che stazionano di notte all’interno dell’Ospedale fossero malati – incalza ancora Balboni – perché l’Azienda li lascia in quelle condizioni a bivaccare sdraiati sulle sedie o nella migliore delle ipotesi abbandonati sulle barelle? È questo un modo decoroso con cui si assistono i malati all’Ospedale di Cona? Se invece non sono malati, perché vengono lasciati dove non dovrebbero stare? È questa la domanda cui vogliamo una risposta: quanto ai senzatetto che usano l’Ospedale come un albergo ed il 118 come un taxi, cos’ha da dire l’Azienda Ospedaliera? Se un giorno – Dio non voglia – qualcuno dovesse perdere la vita perché l’ambulanza arriva in ritardo perché impegnata nel detto “servizio taxi”, chi se ne assumerebbe la responsabilità? Anche questo è allarmismo ingiustificato? È normale che almeno dieci persone ogni notte vengano “ospitate” su barelle o fatte dormire addirittura sulle sedie della sala d’attesa? Abbiamo la documentazione fotografica, prima che qualcuno affermi che anche questa è solo una “percezione”. Su questo l’Azienda dovrebbe dare risposte, con i fatti però, non con comunicati che travisano volutamente il punto in discussione”.

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