Attualità
20 Aprile 2019
La direzione sanitaria contro FdI: "Tempi di attesa in media di 5 ore, la strumentalizzazione politica prevale sul reale stato delle cose"

Degrado e code interminabili al Pronto Soccorso? “Allarmismo ingiustificato”

di Redazione | 4 min

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Attese interminabili al pronto soccorso dell’ospedale di Cona? La direzione del Sant’Anna non ci sta e interviene contro il sit-in organizzato da Fratelli d’Italia con una lunga nota esplicativa, che riportiamo in maniera integrale.

Il pronto soccorso di Cona opera in una situazione di crescente richiesta di servizio; basti pensare che in pochi anni, dal 2011 al 2014, i 60.000 accessi sono cresciuti fino a circa 70.000, diventando il principale punto di riferimento dell’emergenza della provincia, in grado di soddisfare oltre la metà degli accessi totali della città e della provincia.

Negli ultimi 4 anni il PS generale ha garantito un incremento d’attività di 6.300 accessi (9%) consolidando ulteriormente il suo ruolo. A fronte di tale rilevanti cambiamenti, l’azienda ha provveduto ad adeguare gli standard alla nuova crescente richiesta. I miglioramenti hanno interessato diverse aree. Vediamole.

Piano strutturale. La ristrutturazione del PS ha creato percorsi specifici sia per il Pronto soccorso pediatrico (3 nuovi ambienti sono stati realizzati in pediatria in modo da riservare ai piccoli pazienti e ai loro genitori un’area protetta maggiormente idonea alle loro esigenze) che per quello oculistico (i pazienti sono accolti nell’area ambulatoriale oculistica, evitando il sovraffollamento del Pronto Soccorso). Inoltre sono stati incrementati i posti letto di degenza della Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’Urgenza (da 10 a 19 medicina, da 10 a 17 chirurgia). La ristrutturazione, costata 151.000 euro, ha portato all’incremento degli spazi del pronto soccorso (+4 ambulatori) e a una diversa sistemazione degli stessi, in modo da creare aree più accoglienti per l’utenza e più funzionali per l’assistenza.

Piano della dotazione del personale. Infermieristico: da 68 unità a 92 (+35%); OSS: da 7 a 24 (+242%); medico: da 26 a 33 (+27%). Questi incrementi di personale costituiscono un esempio difficilmente riscontrabile in qualsiasi azienda sanitaria italiana in tempi recenti e certamente non rintracciabili anche in altri periodi in questa provincia.

Piano tecnologico. Gli investimenti in attrezzature per complessivi 150mila euro.

Tempi d’attesa. Per quanto riguarda i tempi di attesa al Pronto Soccorso, in media si aspettano 5 ore e 15 minuti per la completa definizione del caso (dimissione o ricovero), la media per terminare il percorso in PS entro le 6 ore è del 78% e il tempo di contatto tra il paziente e il medico avviene in media dopo un’ora e 23 minuti.

Le liste d’attesa per visite specialistiche non vanno misurate su un solo punto, ma su tutta la rete di erogazione. È evidente che un’azienda ospedaliero-universitaria, concentrando la casistica più complessa, è sottoposta a una domanda di servizio che altri punti della rete non hanno. Ciononostante l’ospedale assicura una porzione importante dell’intera assistenza ambulatoriale della provincia.

Presenza di persone senza fissa dimora. Sono circa una decina le persone senza fissa dimora che stabilmente si recano al Pronto Soccorso. Nella maggior parte dei casi il loro soggiorno si limita ad occupare gli spazi per il pernottamento e non risultano, né alla direzione dell’ospedale né alle forze dell’ordine, denunce per atti perseguibili. L’azienda ha sempre posto la massima attenzione alla sicurezza degli operatori. L’allontanamento delle persone in questione non è fattibile per legge, potendo le stesse avere effettivamente dei disturbi fisici e/o psichici. L’Azienda ha sollecitato sia il commissariato di PS, che l’amministrazione comunale al fine di cercare soluzioni che salvaguardino sia il principio dell’accesso alle cure che l’ordinato svolgersi dell’attività sanitaria. La numerosità degli interventi della vigilanza per sedare agitazioni in pronto soccorso è diminuita negli anni, e non riguarda prevalentemente le persone senza fissa dimora, ma l’utenza generale. Il 14 febbraio scorso il S. Anna ha anche ricevuto un’ispezione dei Nas nel Pronto Soccorso durante la quale i militari del Nucleo di Bologna hanno acquisito la documentazione relativa all’organizzazione del lavoro e constatato di persona l’ordinato svolgersi della stessa.

Gli elogi del presidente dell’Ordine dei Medici. Infine, del tutto incidentalmente, il presidente dell’Ordine dei medici è stato presente per una notte presso il Pronto Soccorso, lodandone pubblicamente l’organizzazione e la sollecitudine degli operatori.

In merito al flash mob di Fratelli d’Italia. In un tempo storico come quello che questa città sta vivendo nel corso delle ultime settimane, è facile far prevalere la strumentalizzazione politica sul reale stato delle cose. Così è accaduto oggi. Parlare di “degrado in cui sta sprofondando il Pronto Soccorso” non solo è fuori luogo e non corrispondente al vero ma, ancora più preoccupante, crea uno stato di allarmismo assolutamente non giustificato. Sulla questione delle persone senza fissa dimora presenti in PS, spiace notare come si continui a semplificare una questione delicata come quella dell’assistenza riducendola ad una mera analisi del loro stato di indigenza. E’ compito imprescindibile di ogni medico e di ogni sanitario garantire assistenza a tutti, indistintamente e indipendentemente dallo stato sociale di chi si presenta al Pronto Soccorso. Non è compito degli operatori selezionare le persone che affermano di aver bisogno d’aiuto: pertanto nessuna persona verrà mai allontanata senza un reale motivo.

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