Sarebbe arrivato a bordo di una replica in formato propaganda elettorale del noto Apecar del vicesindaco Naomo Lodi e, dopo averlo parcheggiato, avrebbe affisso 16 adesivi elettorali a favore della ricandidatura di Naomo. Quindici li avrebbe attaccati all’interno del parcheggio del supermercato Penny Market di via Darsena, mentre uno su un palo della luce lungo la strada.
È quanto avrebbe fatto un uomo anziano, capelli bianchi, coppola in testa, scarpe eleganti e sciarpa rossa al collo, intorno alle 11.15 di sabato 27 aprile.
Il ‘blitz’ elettorale non è passato inosservato ad Anna Ferraresi, capogruppo del Gruppo Misto, che denuncia quanto accaduto, facendo notare che “oltre ad essere di pessimo esempio, l’imbrattare e tappezzare i pali con i propri adesivi è vietato dal codice penale“. Il riferimento è all’articolo 663 che recita: “Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, vende o distribuisce o mette comunque in circolazione scritti o disegni, senza avere ottenuto l’autorizzazione richiesta dalla legge, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 51 a euro 309”. “Alla stessa sanzione – si legge ancora – soggiace chiunque, senza licenza dell’Autorità o senza osservarne le prescrizioni, in un luogo pubblico, aperto o esposto al pubblico, affigge scritti o disegni, o fa uso di mezzi luminosi o acustici per comunicazioni al pubblico, o comunque colloca iscrizioni o disegni”.
A tal proposito, Anna Ferraresi ha fatto sapere di aver già sporto denuncia alla Digos della Questura di Ferrara.
Ma il gesto è stato stigmatizzato da tutto il centro sinistra ferrarese, nello specifico da Lista Anselmo Sindaco, Pd, M5S, Azione-Pri Patto per Ferrara, I Civici con Anselmo e Sinistra Unita per Anselmo. “Forse Naomo – scrivono in una nota – dirà che si è trattato di un’iniziativa personale e ne prenderà le distanze: si sa, il vicesindaco suscita entusiasmo e si va oltre le righe. Ma dubitiamo che il signore della foto si sia dato la pena di stampare rotoli di adesivi da appiccicare un po’ ovunque. Il mandante, per così dire, ha il proprio nome stampato lì sopra: Naomo Lodi.
“La morale è scontata – osserva infine Anna Ferraresi – le regole valgono per tutti gli altri, ma non per loro e amministrare è un mezzo per garantirsi dei privilegi, non per servire la cittadinanza. Mi pare che basti. O no? Ne vogliamo ancora?”.