Economia e Lavoro
3 Aprile 2019
I dipendenti in viale Cavour: "Il blocco del salario accessorio e il blocco delle progressioni economiche sono uno sgarbo inaccettabile"

Agenzia delle Entrate, i lavoratori fanno sentire la propria voce

di Redazione | 2 min

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“Per usare una metafora calcistica, hanno cambiato le regole del gioco dopo che abbiamo già giocato”. La voce è quella dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, che anche a Ferrara, come nel resto del Paese, sono scesi in strada per far sentire la propria voce contro l’ente, reo di aver commesso nei confronti dei propri lavoratori “uno sgarbo inaccettabile”.

Lo dimostra che allo stato di agitazione, come azzardano i lavoratori riuniti per un sit-in davanti alla sede dell’ufficio provinciale dell’Agenzia delle Entrate di viale Cavour, c’è stata un’adesione nei due uffici cittadini “dell’80% circa” riferisce Luca Caselli, dipendente e rappresentante sindacale. I motivi della contestazione sono “il blocco del salario accessorio per il 2016 e 2017 e il blocco delle progressioni economiche” chiarisce Riccardo Puglisi, anch’esso dipendente e rappresentante Flp.

A lasciare maggiormente interdetti i lavoratori, è proprio la questione del blocco del salario accessorio, come spiega Puglisi: “E’ stato causato dalla riduzione unilaterale che ha fatto l’Agenzia delle Entrate di un fondo di produttività. Dopo averlo costituito, e dopo aver avviato le procedure per la distribuzione di questo fondo, l’agenzia ha deciso di toglierne un pezzo per delle motivazioni che non abbiamo ancora compreso”. In ballo, c’è una parte salariale retroattiva, che riguarda addirittura il 2016. “Sono quasi passati tre anni, non riteniamo sia giusto perché colpisce la dignità dei dipendenti” lamenta Puglisi.

Toni scelti anche da Isabella Gallesini, Fp Cgil, che aggiunge: “I lavoratori del fisco sono da anni sotto accusa, come se le norme tributarie le facessimo noi e si ritrovano da una parte un’agenzia che pone obiettivi sfidanti, dall’altra una opinione pubblica sempre più incattivita. Lavorare per l’Agenzia delle Entrate è diventato complesso, e questa ulteriore inadempienza, da parte di un ente che conosce benissimo come lavoriamo e a che stress siamo sottoposti, viene considerata una violenza inaccettabile”.

Anche perché, ci tiene a sottolineare Gallesini, gli anni futuri “si preannunciano ancora più duri, con quota 100 e con un piano di assunzioni che ancora non si vede”. Come se non bastasse, ribadisce Caselli, il contratto “è già scaduto”. Un motivo in più che ha indotto i dipendenti a scendere in strada per affermare che “non possono cambiare le regole del gioco sul pregresso”.

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