Economia e Lavoro
25 Novembre 2018
L'intervento di Cgil-Cisl-Uil: "I rischi aumentano in corrispondenza di minore tutele e di una minore presenza del sindacato"

Morti sul lavoro, la sicurezza non viene garantita a tutti

di Redazione | 3 min

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Dopo l’intervento di Articolo 1-Mdp sull’ennesima tragedia sul lavoro che ha spezzato la vita di un operaio di 68 anni, anche le segreterie provinciali Cgil-Cisl-Uil di Ferrara chiedono un’azione di prevenzione efficace, partecipata e diffusa. Ecco il loro appello.

Gli infortuni mortali che si sono verificati nella nostra provincia da aprile ad oggi dimostrano che la sicurezza sui luoghi di lavoro non è un bene che viene garantito a tutti. Nei cantieri e nei luoghi meno organizzati dai presidi di protezione collettiva i rischi aumentano in corrispondenza di minore tutele e di una minore presenza del sindacato.

I rappresentanti della sicurezza conoscono la realtà del posto di lavoro. Sono meglio informati e più consapevoli di ciò che accade realmente giorno per giorno e identificano i rischi molto prima delle direzioni aziendali. Sono il soggetto a cui i lavoratori possono ricorrere per sollevare preoccupazioni o per richiedere che si facciano interpreti di istanze specifiche presso le direzioni aziendali.

Tuttavia questo ruolo fondamentale che i rappresentanti della sicurezza svolgono continua ad essere eluso laddove non esistono o trascurato, dai datori di lavoro, nei casi in cui la loro presenza è assicurata.

Eppure i lavoratori e le lavoratrici hanno diritto di farsi rappresentare per rendere i luoghi di lavoro più sicuri, hanno diritto ad essere informati, consultati e autorizzati a prendere parte alle discussioni su tutte le decisioni relative alla salute e alla sicurezza sul lavoro.

Ci sono molti lavori, quelli spesso ingiustamente ritenuti marginali, che divengono più vulnerabili di altri. Ci sono troppi contratti di lavoro precari, e tante persone che a causa della discontinuità del loro impiego vengono isolate socialmente.

Sono le deprivazioni in tema di stabilità, reddito, salario, che sono maggiormente responsabili delle disuguaglianze di salute. E’ dimostrato che a peggiori condizioni sociali e lavorative corrispondono maggiori probabilità di contrarre malattie e di subire incidenti lavorativi.

La situazione infortunistica e l’andamento delle malattie professionali continua ad essere grave, in particolare sono colpite le figure più deboli del mercato del lavoro: giovani, anziani, donne, stranieri, per i quali si registrano peggioramenti e alti tassi di incidenza.

Non è purtroppo un caso se gli ultimi decessi sui luoghi di lavoro sono riferiti alle attività in appalto o comunque a prestazioni rese in contesti non adeguatamente protetti.

E’ su questo terreno che dovrà svilupparsi la futura azione del sindacato: ridurre le differenze e affrontare i nodi della rappresentanza, della legalità, dello sfruttamento, dello svilimento del lavoro, attraverso la partecipazione dei lavoratori e quindi la contrattazione della condizione di lavoro.

C’è una enorme questione sociale ed insieme politica, che è sotto gli occhi di tutti e che si chiama ridare dignità al lavoro e alle persone che lavorano, la sola via concreta per ricostituire in capo a ciascuna vita una esistenza libera e sicura; condizione indispensabile per attirare gli investimenti, creare occupazione e favorire lo sviluppo economico locale.

Le segreterie provinciali Cgil-Cisl-Uil di Ferrara

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