Spal
3 Novembre 2018
Uno sguardo al passato. Dal cassetto dei ricordi l'ultima vittoria in trasferta dei biancazzurri sulla Lazio, poi solo una sconfitta e un pareggio

Amarcord Spal, Bergossi-Tivelli: scacco matto ai biancocelesti

di Redazione | 3 min

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Spal, a Olbia un match che non ha più nulla da dire

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La Spal 1981-1982 (Wikipedia/Public domain)

di Davide Soattin

Terni, 19 settembre 1981. Una Spal reduce dal pirotecnico tre a tre interno messo a segno nel derby d’esordio contro la Reggiana, diede filo da torcere in trasferta alla Lazio allenata da Ilario Castagner, che in quell’anno durò appena due giornate sulla panchina dei biancocelesti, uscendo vincitrice dalla sfida valevole per il secondo turno del campionato di Serie B, quello relativo alla stagione sportiva 1981-1982, che si giocò sul neutro del Liberati.

All’iniziale vantaggio dei padroni di casa con l’ex spallino Bigon infatti, protagonista al 20′ del momentaneo uno a zero, con un tiro che imparabilmente si insaccò alle spalle dell’incolpevole estremo difensore estense Vecchi, rispose otto minuti più tardi l’attaccante biancazzurro Bergossi, astuto rapace d’area nell’approfittare di una madornale indecisione della retroguardia avversaria, che tutto solo gli lasciò la possibilità di raccogliere il cross mezza altezza di un indomabile Castronaro e di battere con una mezza rovesciata di destro Marigo, per l’uno a uno su cui si chiusero i primi quarantacinque minuti di gioco.

Al rientro delle squadre in campo, la Spal chiuse la pratica laziale al 62′ con l’altro bomber, Tivelli: scambio di Maritozzi con Rampanti, passaggio filtrante di quest’ultimo verso il centravanti ferrarese attraverso un corridoio lasciato libero e palla che dai piedi dell’ex Bari e Foggia si insaccò a giro in fondo al sacco, vicino all’incrocio dei pali alla destra del numero uno capitolino, per l’1 a 2 finale con cui i biancazzurri salutarono il capoluogo umbro e fecero ritorno trionfanti a Ferrara.

Nonostante un avvio di stagione piuttosto positivo però, nato sotto i migliori auspici e alimentato da un profondo rinnovamento della squadra, che venne costruita per puntare chiaramente al ritorno in massima serie, la Spal chiuse in maniera catastrofica quel campionato, con l’esonero di Titta Rota all’ottava giornata di ritorno e la chiamata del tecnico della Primavera Tomeazzi, a cui si aggiunsero ulteriori modifiche all’organico che, oltre a vedere l’inserimento di tanti bravi ma inesperti giovani del vivaio, evidenziarono le difficoltà a fondersi dei nuovi arrivati Vecchi, Reali, Giovannone, Giovannelli, Tivelli, Capuzzo e Maritozzi con i rappresentanti della vecchia guardia, già ben rappresentata da giocatori del calibro di Giani, Rampanti, Castronaro ed il confermato gioiellino Bergossi.

L’epilogo? Quattro sconfitte consecutive nelle ultime quattro gare di quell’anno condannarono i biancazzurri alla retrocessione in C1 dopo quattro annate trascorse in cadetteria, lasciando così alla piazza l’amarezza in bocca per aver perso in malo modo un categoria che si sarebbe ritrovata soltanto undici stagioni più tardi, grazie all’impresa della leggendaria Spal 1991-1992 targata Gibì Fabbri.

Lazio-Spal 1-2 (1-1)

Lazio: Marigo, Chiarenza, De Nadai (dal 82′ Marronaro), Mastropasqua, Pochesci, Sanguin, Vagheggi, Bigon, D’Amico (dal 46′ Viola), Badiani, Speggiorin. All.: Castagner.

Spal: Vecchi, Maritozzi, Reali, Castronaro, Giovannone, Morganti, Giani, Rampanti, Bergossi, Giovannelli (dal 79′ Ioratti), Tivelli (dal 73′ Venturi). All.: Rota.

Arbitro: Bianciardi di Siena.

Marcatori: 20′ Bigon (L), 28′ Bergossi (S), 62′ Tivelli (S).

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