Nicola Lodi durante le ‘barricate’ di San Bartolomeo
Una probabile condanna in patteggiamento in arrivo, mentre la querela per diffamazione al suo contestatore cade nel vuoto. Non è un periodo fortunato in tribunale per il segretario comunale della Lega Nord, Nicola Lodi, chiamato a rispondere per il reato di manifestazione non autorizzata, a causa dell’episodio delle barricate a San Bartolomeo nel marzo dell’anno scorso. Ma che nel frattempo si ritrova anche nelle vesti dell’accusatore verso Andrea Raimondi, ex rappresentante di FutureDem a Ferrara e tuttora attivista vicino alle posizioni del Partito Democratico.
Entrambe i giudizi si preannunciano però sfavorevoli nei confronti di Lodi, che per quanto riguarda le accuse a suo carico si appresta a un patteggiamento durante la prossima udienza di metà novembre. Ne dà conferma il suo legale (oltre che collega di partito eletta in Parlamento) Maura Tomasi, secondo cui per le azioni contestate a Lodi “si potrebbe parlare di irrilevanza del reato, ma con un patteggiamento si potrà comunque raggiungere l’estinzione del reato attraverso il pagamento di una semplice sanzione, perché a questo in fondo corrisponde la condanna”.
In quell’occasione “Naomo”, assieme ad altri manifestanti, protestò contro il presunto arrivo di richiedenti asilo nella frazione. “Gorino 2” e “Qui non si passa” recitavano le scritte su alcuni teli appesi davanti al casolare indicato dal leghista come possibile punto di prima accoglienza dei migranti.
Il commento per cui è stato querelato Andrea Raimondi
Veniamo invece alla querela di Lodi a Raimondi, che lo scorso aprile aveva commentato sulla pagina Facebook di Estense.com il caso del segretario della Lega che ha chiesto i documenti a un immigrato, in centro a Ferrara. Una notizia che aveva attirato molte critiche sull’esponente del Carroccio (che in quell’occasione minacciò, pur senza darne seguito, querele anche a Estense.com), compresa quella di Raimondi, che pubblicò la foto di due ufficiali nazisti con una frase che lasciava poco spazio ai dubbi circa le sue opinioni sul leghista: “Mi ricorda qualcosa…”.
Nei mesi successivi i legali di ‘Naomo’ hanno richiesto il pagamento di 15mila euro come conciliazione per ritirare la querela, ma Raimondi si è rifiutato e il caso è arrivato in tribunale davanti al gip. La procura ha chiesto però l’archiviazione della querela, non rilevando diffamazione verso Lodi, che si è opposto attraverso il proprio avvocato ma trovandosi di fronte a parere negativo del gip, che ha dichiarato inammissibile l’opposizione. Sancendo così la fine della vicenda.
Andrea Raimondi
“Posso solo essere contento – racconta Raimondi a Estense.com -, perché con il mio commento non volevo diffamare nessuno, ma spingere i lettori a una riflessione, visto che quello che è successo mi ha ricordato un periodo buio della storia, negli anni ’30. Volevo far rinsavire un po’ i lettori”. Ma ciò che ha colpito di più Raimondi è stato l’immediato passaggio per vie legali, con contestuale richiesta economica da parte del segretario leghista: “Va bene la battaglia politica, ma se si ricorre a questi metodi allora tutto può essere denunciato, qualunque commento o presa di posizione. Per una persona che non è abituata a queste cose, a procedure civili o penali, ricevere una richiesta di conciliazione di 15mila euro può essere pesante e, soprattutto nei primi giorni, ci si ritrova un po’ intimiditi. Quindi anche se poi sono querele che cadono nel vuoto, credo che sarebbero comunque da evitare nel dibattito politico, perchè creano un clima negativo e fanno sorgere nelle persone il timore di esprimere le proprie opinioni”.
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