Attualità
17 Ottobre 2018
La denuncia dell'associazione ambientalista che chiede controlli più stringenti sul rispetto normativo dei trattamenti fitosanitari

Legambiente: “Uso improprio dei pesticidi nella bassa ferrarese”

di Redazione | 2 min

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(immagine di repertorio)

Provengono soprattutto dal Basso Ferrarese le segnalazioni che Legambiente afferma di aver ricevuto sull’uso improprio dei trattamenti fitosanitari. Per questo l’associazione ambientalista chiede che sia adottata “una più stringente regolamentazione nelle pratiche di uso dei pesticidi, in particolare per il rispetto delle persone e delle attività limitrofe ai campi coltivati, e un incremento dei controlli da parte delle competenti autorità”.

“In particolare da parte di cittadini dalle zone della bassa ferrarese quest’anno è arrivata più di una segnalazione, alcune fortemente circostanziate, rispetto ad utilizzo improprio di fitofarmaci – si legge in una nota stampa di Legambiente -: a ridosso di strutture sportive frequentate da ragazzi, vicino ad abitazioni (con vento a sfavore) o addirittura su altre aziende agricole ma di tipo biologico. Situazioni molto diffuse che in realtà spesso passano inosservate per la mancanza di informazione da parte dei cittadini vittime di tali pratiche e per l’insufficienza dei controlli in un territorio molto ampio come quello ferrarese”.

“Ci sono arrivate segnalazioni da parte di cittadini della zona – commenta Legambiente – non solo sui classici diserbi ai margini di fossi e strade che molto spesso ci vengono segnalati, ma anche di situazioni che mettono in pericolo la salute delle persone e la qualità della vita.”

In particolare, spiega ancora l’associazione, sono gravi alcune situazioni nei pressi della Riserva Naturale delle Dune di Massenzatica (Codigoro), territorio appartenente al prezioso parco del Delta del Po e soggetto a pratiche di utilizzo intenso dei pesticidi; pratiche che mettono a rischio anche le produzioni biologiche, oltre alla salute delle persone, già denunciate alle autorità locali senza particolari riscontri.

“È evidente – sottolinea Legambiente – che esiste un problema di rispetto delle distanze, di apposizione dei cartelli prima delle irrorazioni e mancata attenzione alla presenza di venti sfavorevoli. Tutti aspetti su cui le norme sono molto chiare, ma spesso non vengono applicate. La Direttiva 128/2009/UE sull’uso sostenibile dei fitofarmaci già recepita a livello nazionale nel 2012 con l’elaborazione del Pan (Piano d’Azione Nazionale), pone particolari limiti e modalità sull’impiego delle sostanze e del rispetto delle “buffer zone” (aree tampone), da aree sensibili“.

Per questo l’associazione propone ai Comuni di impegnarsi seriamente a vigilare e disciplinare la convivenza tra le attività agricole e quelle limitrofe, con appositi regolamenti. Infine, Legambiente invita i cittadini testimoni di cattive pratiche a segnalarle e denunciarle alle autorità competenti, o a scrivere all’associazione fornendo dettagli.

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