“È encomiabile l’iniziativa del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che ha approvato in prefettura il protocollo per la sicurezza del trasporto pubblico, tuttavia desta perplessità l’affermazione secondo cui i recenti episodi di degrado e violenza verificatisi sui mezzi pubblici della nostra città non assumerebbero ‘connotazioni di rilevanza critica’”.

Parola del senatore Alberto Balboni (Fratelli d’Italia) che dissente fermamente dalle dichiarazioni del prefetto: “Basta fruire anche solo occasionalmente, come capita al sottoscritto, dei mezzi pubblici per constatare l’abnorme presenza di passeggeri abusivi, soprattutto stranieri, i diffusi episodi di maleducazione e vandalismo, i frequenti atti di intimidazione a carico del personale viaggiante e addetto al controllo dei titoli di viaggio, troppe volte sfociati in aperte aggressioni. Al punto che sempre più cittadini onesti e per bene evitano se possibile di utilizzare i mezzi pubblici”.

“Deve pertanto essere valutato molto positivamente l’impegno delle forze dell’ordine di intensificare la presenza di agenti per prevenire e contrastare questi gravi fenomeni – prosegue Balboni -. E altrettanto positiva è la disponibilità di Tper a dotare un consistente numero di mezzi di impianti di videosorveglianza e di affiancare il personale dipendente con guardie giurate per la vigilanza. Io proporrei anche l’intensificazione dei troppo rari controlli per il contrasto all’abusivismo e agli atti di vandalismo piccoli e grandi che tanti danni arrecando alla flotta del trasporto pubblico”.

“Il punto dirimente è tuttavia il tempo in cui verranno adottate le misure preannunciate. Tempo sul quale purtroppo non è stata data alcuna certezza – commenta il senatore FdI -. Se per gli impianti di videosorveglianza è chiaro che i tempi non potranno essere immediati, così non deve essere per l’intensificazione dei controlli da parte sia del personale dipendente dell’azienda che da parte di guardie giurate, oltre che per l’aumento della presenza di agenti di Ps. Su questo non possono più bastare impegni generici. Occorrono fatti concreti, e subito”.