Attualità
27 Settembre 2018
Videosorveglianza da sperimentare su cinquanta mezzi Tper, intervento dei vigilantes in caso di criticità, incontri nelle scuole: ecco il protocollo d'intesa sul trasporto pubblico

Sicurezza sui bus: arrivano le telecamere, guardie giurate solo in caso di necessità

di Elisa Fornasini | 3 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

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Un protocollo d’intesa per garantire la sicurezza di autisti, controllori e passeggeri degli autobus. È quello siglato in mattinata da prefettura, Comune, Tper e Ami per mettere nero su bianco gli impegni di prevenzione e contrasto da assumere contro le problematiche vissute da chi viaggia sui mezzi pubblici, per lavoro o per necessità, oggetto di diverse sedute del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. 

“Il fenomeno non è un’emergenza a Ferrara ma fa comunque registrare alcune situazioni di criticità, legate ad episodi di vandalismo, generalizzato malcostume e aggressioni verbali e fisiche” spiega il prefetto Michele Campanaro che, pur sottolineando a più riprese “la mancanza di caratteristiche emergenziali in materia di violenza”, trova importante “avere gli anticorpi giusti” che rispondono al nome di videosorveglianza, guardie giurate e incontri nelle scuole.

Partendo dalla “modernizzazione del parco vetture” annunciata dalla presidente Tper Giuseppina Gualtieri, a cavallo tra la fine dell’anno e l’inizio del 2019 verranno installati i “più moderni apparati di videosorveglianza, nel pieno rispetto della legge sulla privacy” su un primo lotto di cinquanta mezzi in servizio sulle linee urbane maggiormente a rischio.

Una sperimentazione che richiede un primo investimento di 150mila euro con l’obiettivo ultimo di “dotare di telecamere tutta la flotta, composta da 200 mezzi in circolazione tutti i giorni per trasportare 13 milioni di persone all’anno solo sul territorio ferrarese”. In attesa dell’arrivo dell’occhio elettronico, la società di trasporti è “già dotata di strumenti per fare le foto e identificare chi viaggia senza documenti o fornisce false generalità” ma “per evitare complicazioni – prosegue Gualtieri – stiamo aspettando tutte le autorizzazioni da parte degli enti ministeriali”.

La presenza delle guardie giurate, in affiancamento ai controllori dopo aver seguito un corso di formazione specifico ed essere stati inseriti in un apposito albo, avverrà invece solo in caso di necessità e quindi nel caso di recrudescenza del fenomeno che richieda un “sistema di sicurezza integrata”.

L’attenzione è alta “non solo in ambito repressivo ma anche educativo” sottolinea il sindaco Tiziano Tagliani che pone l’accento sulla gratuità dell’abbonamento di trasporto pubblico locale per gli studenti di terza media e sul ciclo di incontri di sensibilizzazione programmati nelle scuole superiori.

Il documento valido per i prossimi tre anni – sottoscritto alla presenza dell’amministratore unico di Ami Giuseppe Ruzziconi, dell’assessore alla Mobilità Aldo Modonesi, del comandante provinciale dei carabinieri Andrea Desideri e del comandante provinciale della guardia di finanza Antonino Magro – nasce da un’analisi locale per verificare l’andamento del fenomeno, da analizzare in un tavolo tecnico che si riunirà a cadenza trimestrale in prefettura per la verifica dell’avanzamento del programma e dei risultati conseguiti e per la programmazione degli ulteriori interventi.

Lo spaccato dal 1° gennaio ad oggi rendicontato dal questore Giancarlo Pallini parla di 24 richieste di intervento: 15 per diverbi tra passeggeri e controllori per mancanza del titolo di viaggio, 5 per fatti più gravi in cui al diverbio si e aggiunta la minaccia al controllore, 3 per liti tra passeggeri e una segnalazione per sospetta cessione di stupefacenti a bordo del bus.

Nello specifico, l’attività dell’Arma sui mezzi pubblici si è concretizzata in un arresto e tre denunce per resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire le proprie generalità e interruzione di pubblico servizio, nei confronti di quattro persone di nazionalità nigeriana, oltre a 15 interventi per altri motivi relativi soprattutto alla mancanza del biglietto da parte di passeggeri che si credono ‘furbetti’ e invece creano l’evasione, “la cui lotta verrà potenziata”.

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