Comacchio
11 Agosto 2018
Ai detrattori della nuova fabbrica, lieti per il parere sfavorevole della Commissione Ambiente, il sindaco ricorda: "Andrà motivato, ma l'ente competente si è già espresso"

Ex Cercom, Fabbri: “Per la Soprintendenza è riqualificazione paesaggistica”

di Redazione | 2 min

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Comacchio. Con il parere della Commissione Comunale per la Qualità Architettonica ed il Paesaggio (Cqap) entra davvero nel vivo l’iter del progetto relativo all’insediamento della ‘nuova’ Cercom tra Comacchio e Porto Garibaldi. Trattasi di uno dei primi dei provvedimenti che scaturiranno dalla conferenza dei servizi che coinvolge oltre 20 enti pubblici e che, in quanto sfavorevole, è stato accolto con entusiasmo dal Comitato ‘No fabbrica delle polveri a Comacchio nel Delta’, il gruppo che si oppone all’insediamento della fabbrica di produzione di pasta per ceramiche in capo alla multinazionale Arcilla Blanca.

Una ‘gioia’ per gli oppositori che in ogni caso non scalfisce l’ottimismo dei promotori, in primis del Comune di Comacchio e del suo sindaco Marco Fabbri, che ricorda come la Cqap abbia espresso in qualità di organo consultivo un parere “non vincolante, negativo, ma non motivato. Tutti i provvedimenti amministrativi – sottolinea il primo cittadino – devono essere motivati e trasmessi alla Soprintendenza, ente competente in materia e non consultivo”.

Alla Commissione Comunale spetterà dunque motivare la propria determinazione, “ma nel frattempo – aggiunge Fabbri – la Soprintendenza ha già avuto modo di esprimersi e, pur chiedendo alcune integrazioni, ha sostanzialmente rilevato un miglioramento paesaggistico rispetto al degrado attuale dell’area riconoscendolo coerente con i principi della Convenzione europea del paesaggio”. Rispetto a quanto affermato dalla Cqap dunque, “l’ente competente ha detto, motivandolo, l’esatto contrario”.

“Pur tenuto conto della dimensione dell’intervento anche sul piano delle trasformazioni edilizie e della formazione di nuovi volumi – si legge infatti nella relazione della Soprintendenza -, non si rilevano particolari criticità di natura paesaggistica, in quanto l’approccio alla riqualificazione paesaggistica dello spazio, oggi fortemente degradato, e la ricerca di nuovi valori paesaggistici appaiono coerenti con i principi della convenzione del paesaggio cui il Dlgs 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ndr) fa esplicito riferimento”.

Allo stesso tempo, l’ente si riserverà certamente di analizzare pareri e provvedimenti a conclusione della conferenza di servizi, nonché di aggiornare il giudizio una volta ottenute le integrazioni richieste ai promotori del progetto. Tra queste anche “una sezione territoriale in stato di fatto e di progetto, che prenda insieme l’area di intervento e le valli, per comprendere le relazioni tra le differenti quote territoriali: acqua, argini, verde, edifici”, relazioni evidentemente non del tutto chiare che in teoria potrebbero perciò far rivedere un parere che resta generalmente positivo.

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