Spal
20 Maggio 2018
Ultima di campionato da vivere sugli spalti. Storia, tifo e tradizioni della curva sampdoriana

Verso Spal-Sampdoria, attesi a Ferrara quasi 700 blucerchiati

di Redazione | 5 min

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Spal, a Olbia un match che non ha più nulla da dire

Ultimo impegno di questa travagliata stagione per i biancazzurri di Mimmo Di Carlo. A Olbia si gioca questa sera alle 20:00 un match che non ha più niente da dire per la classifica: la Spal è già sicura della salvezza, conquistata con la vittoria di domenica scorsa; dall’altra parte i sardi, sprofondati in Serie D, fanalino di coda del girone

Foto dalla pagina ufficiale U.C. Sampdoria

di Davide Soattin

Cala il sipario sulla prima stagione di Serie A della Spal, dopo 49 lunghi anni di lontananza. Ma il campionato ancora deve emettere tutti i suoi verdetti, soprattutto nelle zone basse della classifica, con i biancazzurri protagonisti assoluti dei prossimi novanta minuti. Il match contro la Sampdoria infatti è l’ultima spiaggia per una categoria da difendere e mantenere con le unghie e con i denti.

A sostenere ed incitare i ragazzi di Semplici, come sempre oltre il novantesimo, un Paolo Mazza pronto a recitare il ruolo di dodicesimo uomo in campo. A parlare sono i dati di prevendita: 4.291 biglietti venduti in totale di cui quasi 700 per il settore ospiti riservato ai tifosi blucerchiati, ultima tifoseria di questo campionato a passare per Ferrara. Scopriamone storia, tifo e curiosità.

STORIA. La torcida sampdoriana trova le sue radici nel gruppo storico dei Fedelissimi, nati nel novembre del 1961 per mano del carismatico Beppe Andreotti, tifosissimo blucerchiato che durante le partite casalinghe si presentava in Gradinata Sud con megafono e bandiere nell’obiettivo di coinvolgere più gente possibile, nonostante la caratteristica principale del club fosse sempre stata quella della costante presenza in trasferta. E i treni speciali allestiti a quel tempo ne sono la riconferma, simbolo e marchio di fabbrica di una fede che all’inizio degli anni settanta vide i soci più giovani raccogliersi intorno agli striscioni Commandos dei Fedelissimi e Giovani dei Fedelissimi.

La stagione decisiva nella storia del movimento ultras di fede doriana però, senza alcuna ombra di dubbio, fu quella a cavallo tra il 1968 ed il 1969 quando, in onore dell’attaccante argentino arrivato dal Milan nel 1958 e presentatosi subito con due gol nel derby, un gruppo di ragazzi provenienti dalla zona di Sestri Ponente diede vita al leggendario sodalizio degli Ultras Tito Cucchiaroni, primi insieme agli Ultras Granata del Torino ad adottare in Italia il termine ultras.

Con l’avvento degli Utc infatti, complice una crescita esponenziale dal punto di vista della partecipazione e della qualità del tifo, la Genova blucerchiata si candidò ad un ruolo da primatista assoluta all’interno del panorama delle curve nazionali. E i risultati furono evidenti. I Fedelissimi assunsero un’impronta decisamente più ultras mentre i Tito, che a loro volta avevano integrato al loro interno qualche elemento proveniente dall’altro gruppo, si impegnarono nella realizzazione dei primi bandieroni copricurva e delle prime coreografie sui gradoni della Sud.

Per quasi vent’anni i due gruppi convissero senza alcun tipo di problema, lasso inossidabile di un tempo in cui insieme, nel segno dell’unità e della coesione di gruppo, sostennero la squadra nelle finali di Coppa delle Coppe del 1989 (persa contro il Barcellona per 2-0) e del 1990 (vinta per 2 a 0 contro l’Anderlecht), assistettero alla cavalcata trionfale dello scudetto ‘90/ ‘91 firmato Vuja Boskov e si disperarono per la finale di Champions League del 1991 (persa ai supplementari per 1 a 0 contro il Barcellona). Motivo per cui pensare ad una divisione tra le parti in gioco era pura follia.

Nonostante ciò, tra il 1998 ed il 1999 accade l’imprevedibile. In seguito a gravi e numerose divergenze, contro ogni pronostico, gli Ultras Tito ed i Fedelissimi si resero protagonisti di una spaccatura irreparabile, con i primi che decisero di sciogliersi momentaneamente e sospendere la propria attività nel dicembre del 1998. Tra le cause di questo terremoto interno al fulcro della passione doriana probabilmente la partenza del fantasista blucerchiato Mancini sommata al comportamento della società nella persona del presidente Mantovani, colpevole di aver instaurato rapporti di privilegio proprio con gli Utc.

Al momento dell’addio infatti l’attuale allenatore della Nazionale si espresse duramente sull’operato della presidenza, guadagnandosi l’antipatia degli stessi Ultras Tito che, spostandosi nella parte superiore della Gradinata Sud a partire dalla stagione 1999/2000, decisero di lasciare le redini del tifo in mano ai Fedelissimi, incoraggiati dagli altri gruppi a trasferirsi contro le proprie origini ed i propri ideali al centro del settore in modo da ricoprirne a pieno il ruolo di fazione leader.

Inutile dirlo, come ben prevedibile ed immaginabile, la situazione sugli spalti fu lo specchio di quella in campo. Difatti, la Sampdoria conobbe l’inferno della Serie B dal 1999 al 2003 e la convivenza dal punto di vista del tifo, come se non bastasse, fu tutto tranne che semplice, visti i continui e gravi disagi che altro non fecero che complicare i rapporti e le relazioni interne all’ambiente fino a quando la decisione di mettere da parte i rancori e di tifare tutti insieme per la Doria, permise all’aspetto canoro e a quello coreografico di rifiorire e ritornare agli antichi splendori una volta per tutte.

Dopo un quarto posto in Serie A nel 2010 ed il ritorno nel campionato cadetto successivo, segnato dall’approdo nella massima serie dopo appena un anno di lontananza grazie alla vittoria nei play-off contro il Varese, dal 2012 la Sampdoria conduce tranquilli campionati maggiori da metà classifica che le hanno permesso, come nella stagione 2015-2016, di tentare l’approdo in Europa League passando senza successo per i preliminari.

Ad oggi, i principali gruppi ultras presenti nella Gradinata Sud del Luigi Ferraris di Genova sono gli Ultras Tito Cucchiaroni, i Fedelissimi Sampdoriani, i Fieri Fossato, gli Struppa’86 e i Cani Sciolti, mentre in Gradinata Nord prendono posto i Ragazzi di Pegli.

GEMELLAGGI/AMICIZIE. I tifosi della Sampdoria sono gemellati con quelli del Parma, del Commando Ultrà Marsiglia, dell’Hellas Verona e della Ternana. Mentre un rapporto di profonda amicizia lo si ha con quelli del Bari, del Modena, del St.Pauli (Germania), del Savona, del Catanzaro, del West Ham (Inghilterra), del Porto (Portogallo), del Messina e della Sanremese.

RIVALITA’. I doriani sentono molto la rivalità nei match contro Genoa, Milan, Torino, Pisa, Juventus, Napoli, Lecce, Bologna, Vicenza, Ancona, Perugia, Palermo, Fiorentina, Livorno, Reggina, Brescia e Cosenza.

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